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Il car sharing per i giapponesi: pisolini, merende e prove di canto - La Repubblica.it

Post n°247 pubblicato il 26 Luglio 2020 da job.world
 

"Non abbiamo ancora ben capito cosa fanno i clienti dei nostri veicoli. L'unica cosa che possiamo dire è che dai dati rilevati, un alto numero di persone li affitta ma non li guida". Questa è stata la sconcertante scoperta della compagnia di car sharing Orix, nell'estate del 2018. Con i suoi 230mila utenti, la compagnia si è confrontata con la rivale Times24, 1,2 milioni di clienti, che aveva notato la stessa anomalia. Le macchine venivano restituite dopo aver "percorso nessuna distanza".

Le due società hanno deciso di fare un sondaggio tra i loro utenti per capire cosa stesse succedendo. Anche perché i guadagni del carsharing arrivano soprattutto dalla quantità di chilometri percorsi. Quello che ne è uscito è stato sorprendente, anche per loro. Molti giapponesi non le usano per andare da A a B. Non si muovono proprio. Le utilizzano come spazi per fare cose.

Scrive il Shimbun: c'è chi schiaccia un pisolino, chi utlizza l'auto come spazio di lavoro, chi l'ha usata per depositarvi oggetti o bagagli, e chi ci ricarica il cellulare. "L'ho noleggiata per mangiare un pasto in scatola che ho comprato in un supermercato, perché non ho trovato nessun altro posto dove mangiare", ha detto un impiegato 31enne di Tokyo. "Di solito l'unico posto in cui posso fare un pisolino mentre visito i miei clienti è in un internet café di fronte alla stazione, ma noleggiare un'auto è più economico”, ha raccontato un altro.

E c'è anche chi guarda la televisione, chi si veste per Halloween, chi fa le prove di canto e di conversazione in inglese. Insomma, qualsiasi cosa capiti, tranne guidare o raggiungere una destinazione.

Il carsharing in Giappone è molto popolare ed economico. Costa circa 400 yen (meno di 4 dollari) per mezz'ora e i parcheggi dedicati sono più di 12mila in tutto il Paese. Che gli abitanti decidano di usaro le auto a noleggio come meglio credono, può anche andare bene. Il problema si pone, riporta il quotidiano giapponese, se i clienti mentre fanno cose lasciano il motore acceso. Che non è sicuramente una cosa buona per l'ambiente. E accade spesso. - di RAFFAELLA SCUDERI

 
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