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BASKET E RIABILITAZIONE: TENDINITE DEL ROTULEO


L’infiammazione del tendine rotuleo viene generata da gesti specifici e salti: anche i cestisti nel novero degli “afflitti”. Sintomi diagnosi e cura.Il contributo del Dott. Alessandro Caprio, Medico Chirurgo specializzato in Ortopedia e Traumatologia(p.b)Dott. Caprio, innanzitutto, che cos’è il tendine rotuleo?“Il tendine che unisce la tibia alla rotula. Costituisce parte integrante del meccanismo estensore del ginocchio, assieme al muscolo quadricipitale ed al tendine. A livello strutturale, il tendine, lungo circa 8 cm e largo 3,5 - 4cm, possiede una forma piatta ed è piuttosto resistente. Inoltre, è composto da fasci sottili, simili a bande, attraversati a loro volta da fasci vascolari”.Quali i meccanismi e le cause responsabili della tendinite?“Si parla di tendinite per indicare l’infiammazione del tendine, sottoposto al continuo stress dinamico indotto dai gesti tecnici specifici, in primis il salto. Non a caso, questa patologia viene definita “ginocchio del saltatore” o “jumper knee”; si tratta di micro-rotture che avvengono nel contesto del tendine, specie in prossimità della sua origine dalla rotula”.Lei accennava al c.d. “ginocchio del saltatore”: gli afflitti sarebbero dunque giocatori di basket e pallavolisti?“Non solo. Indubbiamente, questa patologia ha un’incidenza notevole nel basket e nella pallavolo, ma non risparmia neanche il calcio e l’atletica leggera, in cui la percentuale di “afflitti”, pur essendo ridotta, è comunque significativa”.Veniamo alla sintomatologia. Quali segnali potrebbero indurre a sospettare una possibile tendinite?“L’infiammazione si manifesta con un dolore tipico, nella zona anteriore del ginocchio, al di sotto della rotula: per individuarla può bastare la semplice palpazione. Nell’atto di estendere o piegare il ginocchio, il soggetto può avvertire un dolore intenso, mitigato nelle ore successive. Un altro sintomo di rilievo è rappresentato dal gonfiore attorno al tendine.”Vademecum per una corretta diagnosi. Quali gli esami maggiormente indicati?“Per poter escludere patologie ossee ed articolari, bisogna eseguire delle radiografie accurate. Nei casi in cui si ravvisa l’insorgenza di una tendinite cronica, è buona norma effettuare esami come risonanza magnetica ed ecografia, in modo da individuare con efficacia l’area di eventuale degenerazione del tendine”.Quali accorgimenti adottare in ottica guarigione?“La cura passa anche per il riposo funzionale, abbinato a specifica terapia: antinfiammatori, ghiaccio e stretching del quadricipite. In un secondo momento, bisogna sottoporsi ad apposito percorso riabilitativo”.Nuove metodiche e trattamenti innovativi. Con quali opportunità?“Di recente, si è introdotta la possibilità di curare la tendinite con infiltrazioni di plasma autologo ricco in piastrine (P.R.P.), con l’obiettivo di accelerare i tempi di guarigione. Ad ogni modo, stiamo parlando di una patologia delicata, in quanto espone al rischio di degenerazione tendinea”.Vi sono casi in cui, intervenire chirurgicamente diventa l’unica strada percorribile. “La degenerazione può arrivare ad uno stadio avanzato e grave, tale da richiedere il trattamento chirurgico: il tessuto degenerato viene asportato, mentre il tendine viene sottoposto a scalificazioni, favorendo al contempo i processi di vascolarizzazione e rigenerazione del tessuto stesso. Ovviamente, vista la delicatezza dell’intervento, i tempi di guarigione sono piuttosto dilatati”.www.topphysio.it