Solo contro tutti

A Renato Gandolfi.


E’ mancato ieri all’età di 83 anni Renato Gandolfi, portiere granata scampato alla tragedia di Superga che il 4 maggio 1949 cancellò il Gran­de Torino.Era un sopravvissuto, Renato Gandolfi, unico tra i giocatori granata, appunto assieme a Sauro Tomà, oggi 85enne, scampato alla tragedia di Super­ga per via di un infortunio. Già, per un ca­so della vita. Perché su quell’aereo sareb­be dovuto salire lui, Gandolfi, mentre sul Fiat G.212 prese posto Dino Ballarin. Il ruolo di secondo portiere, alle spalle di Va­lerio Bacigalupo, era infatti di Gandolfi. Il terzo era del giovane Ballarin. Il volo per Lisbona fu preso da quest’ultimo an­che per le pressioni del fratello Aldo, che minacciò di abbandonare la squadra granata se a Milano non si fosse imbar­cato Dino al posto di Gandolfi, affinché anche il terzo portiere, una tantum, aves­se un premio meritato. E così andò.Gandolfi difese i pali della porta del Grande Torino in due partite di campio­nato nella stagione ’48-’49: Torino-Triesti­na 1-1 (gol granata di Mazzola, pari giu­liano di Tosolini), e Torino-Atalanta 2-0 (Bongiorni, Rigamonti). Nella stagione successiva totalizzò cinque presenze in campionato e una in coppa Italia. Legna­no, Genoa, Lazio e Piacenza le altre ma­glie indossate prima di lasciare il calcio e stabilirsi a Genova.Da tuttosport.comRenato, che nella foto è ritratto assieme a Paolino Pulici, durante una manifestazione del nostro Club, ora è con i suoi compagni.In una delle nostre chiacchierate, mi diceva del suo disagio ad essere ancora in vita.         Si definiva fortunato, ed era felice di essere ancora vivo, ma una sua parte importante è rimasta a Superga, tra i rottami di un aereo pilotato dal destino.Gli mancavano i compagni, gli mancavano come amici, come uomini, non come eroi, come mito, come simbolo di un qualcosa che nulla avrà mai di ripetibile..Per lui, non potevano essere ciò che sono e, sempre saranno per noi, ne parlava senza retorica, senza enfasi ma, con tanto affetto umano.Ho avuta la fortuna di conoscerlo, ho avuto il privilegio di ascoltare i suoi racconti, ho avuto il piacere di incontrare un uomo semplice che raccontava una favola come se fosse la realtà più scontata.Se n’è andato 4 giorni prima del 4 maggio di 62 anni fa, solo qualche giorno prima, di molti anni dopo, la morte che lo ha risparmiato, oggi lo ha accompagnato su un prato verde, in compagnia a dei ragazzi con la Maglia Granata.Addio Renato, ti ringrazio per la stima e l’amicizia che ci hai sempre dimostrata.