Solo contro tutti

Disfattismo chirurgico.


E’ ripreso, o meglio, non è mai finito, l’attacco disfattistico del giornale degli Agnelli.Non paghi di cantare le mitiche gesta della squadra di famiglia, devono per forza, o per destino, creare turbolenza in quella dei dirimpettai.Forse per quel senso di inferiorità morale, che da sempre li rende subalterni al Toro, forse perché la piccola entità granata è sempre viva, nonostante abbiamo operato assiduamente per farla morire, sta di fatto che, puntualmente, con cadenza giornaliera, da quelle pagine, si alzano critiche e calunnie verso la società di Cairo.E’ una costante ormai, se le cose al Toro vanno male, fingendo di prendere le parti del tifoso granata, fanno polemiche, inaspriscono la contestazione, sobillano, alimentano le fiamme, affinchè, anche un piccolo fuoco, diventi un incendio che lasci solo cenere dopo di se.Se niente niente, le cose sembrano prendere una piega più rosea, se la speranza fa una piccola breccia nel cuore del tifoso del Toro, non perdono un solo attimo per raderla al suolo, per tramutarla nel pessimismo più cupo.E’ un gioco che ho denunciato più volte, una manovra neppure nascosta, ma che riesce sempre ad aver successo a causa dell’ingenuità della tifoseria granata.In questi giorni è uscita, sulle pagine de La Stampa, una nuova ipotetica trattativa, o meglio, una non trattativa, per acquisire il Torino Calcio.Dopo  i russi, dopo i Mister X, dopo Ciuccariello, dopo i Tesoro, dopo gli arabi, dopo le lattine della Red Bull, hanno detto degli alieni? Non potevano mancare gli americani!.Si tratterebbe del sig. Soave, titolare di una società con sede a Detroit, della cui vita e delle sue attività economico/finanziarie potete avere informazioni su internet.Ciò che preme a me non è trattare di questa persona ma, mettere a fuoco l’atteggiamento strisciante di un giornale, la cui attività principale è infangare e ridicolizzare il Toro e la sua tifoseria.Non posso incollare qui gli articoli completi del giornale, sia di ieri che di oggi, voglio riportare qualche passaggio, per mostrare come nella parole di coloro che li hanno scritti emerga la malafede e la scorretta informazione.In queste frasi, tese a magnificare il cambio societario si legge: “Nei cassetti c'era un piano immobiliare (stadi, Filadelfia compreso, e centro sportivo), e uno tecnico: gli uomini erano già stati scelti e, dai sondaggi effettuati, sarebbero stati graditi alla piazza granata. Insomma, una rivoluzione”.E’ credibile un’affermazione d questo genere?   Lo chiedo alla vostra intelligenza e soprattutto alla vostra onestà intellettuale.Lasciamo stare il piano immobiliare che potrebbe essere, ma il piano tecnico già chiuso in un cassetto?Già contattato allenatore e stilato l’organigramma societario, già fatto il mercato calciatori, da soli senza entrare nelle logiche che questo mondo impone, definito ogni singolo aspetto sportivo ma, e questa è la cosa che più mi lascia esterrefatto, avrebbero fatto un sondaggio del gradimento, con esito positivo, presso la “Piazza granata”.Ma senti questa!   E che cos’è, chi è la piazza granata? Chi ha così tanto potere, per accordare il proprio gradimento o disapprovare una tal azione?Nomi, cognomi, dati di fatto, parole certe, prove tangibili, ecco cosa dovrebbero mostrare a corredo di un tale articolo, non frasi a vanvera solo giustificate dallo scopo di cui parlo all’inizio.Non paghi di questa ennesima prova di piccolo giornalismo, fornita ieri, non si sono risparmiati neppure oggi, convinti di dare un’altra spallata a Cairo e a tutto il Toro.Sentite questa: “Detroit, dove ha sede la Soave Enterprises che fattura 1,5 miliardi di dollari, qualche ammissione viene fatta sulla trattativa. «La possibilità di entrare nel calcio italiano attraverso il Torino - commentano dalla Truscott Rossman, agenzia che cura le pubbliche relazioni della holding statunitense - è qualcosa che ci hanno proposto, ma poi non c'è stato l'interesse ad andare avanti». Sui motivi del dietrofront cala il più rigido dei «no comment»,”Convinti di dimostrare la volontà di non cedere il Torino Calcio, dicono di un commento, di una società che tratta le pubbliche relazioni, di una proposta non meglio precisata alla quale non vi è stato riscontro.E allora?  Che ci sia una possibilità di entrare nel mondo del calcio, anche attraverso il Torino, è cosa ovvia ma, tale ovvietà, cosa dimostra?    Ma, chi ha concretamente proposto il Toro a questa agenzia?    E perché questa proposta non è stata recapitata ai diretti interessati senza troppe ed inutili trafile?E detto che non c’è stato l’interesse a proseguire, come mai c’era già il piano tecnico chiuso nel cassetto?        Come mai l’ipotetica piazza granata ha dato l’assenso a fronte di un’affermazione che, cito:”Poi non c'è stato l'interesse ad andare avanti». Sui motivi del dietrofront cala il più rigido dei «no comment»,”Certo no comment e sarà meglio che non commentino perché non saprebbero cosa rispondere.La cosa che più amareggia in tutto questo, consiste nell’assistere come a certa stampa venga ancora accordata credibilità, il tifoso granata non dovrebbe più cadere in simili tranelli, dovrebbe esser vaccinato e riderne, o ancor di più, essere gratificato dal fatto di dare fastidio, di far parte della riserva indiana che mette in crisi la potenza di uno stato.Leggeremo altre odiose bugie anche domani e, dopodomani ancora sberleffi e prese per il culo, e non la smetteranno, perché questo è il loro modo di agire, l’arroganza di chi ha tutto ma è consapevole che guardandosi dentro non troverà niente.