Solo contro tutti

Oggi, 4 Maggio.


Oggi è il 4 Maggio.    Ho appena finito di mangiare e mi metto alla tastiera del computer per visitare i siti del Toro, come ogni giorno, ma oggi è un giorno speciale.        Visito il primo, comincio a leggere ma gli occhi non ce la fanno a rimanere aperti.       La testa rimbalza sullo schienale della poltrona, due, tre volte, lotto con il sonno ma è più forte lui.         Questa mattina ero di turno alle 6,30 e poiché sono molto lento a prepararmi, la sveglia deve suonare almeno un' ora prima,... ora crollo.               Un secondo dopo non mi trovo più nella mia stanza, mi guardo intorno, cerco di capire.           Ci sono rettangoli verdi dappertutto, le porte, le linee bianche del centrocampo, le aree di rigore.        Decine di piccoli stadi, io sono  sicuro che siano tanti piccoli Filadelfia; anche se non ci sono mai entrato quando esisteva ma mi sembra che dovesse essere così.       Mentre gli occhi non si staccano da quella visione, sento vicino a me la presenza di una persona della quale vedo il volto indefinito, non so' ne' chi sia ne' a chi possa assomigliare, mi mette una mano sulla spalla e mi dice "Benvenuto".                      Abbasso un attimo il capo, ho le scarpe da pallone !.        Quelle morbide, quelle nere come i calzettoni, i pantaloncini bianchi, la maglia granata, senza scritte, col tricolore sul petto.                                    Mi faccio coraggio, vinco la timidezza e dico alla persona:  "Ho il numero sei"?                                Un sorriso dolce si apre su quel viso, forse gli faccio tenerezza, mi risponde:                         "Sì ce l'hai, ma adesso vai, scegli il campo che vuoi, ti stanno aspettando".     Sento forte il profumo dell'erba, come quando la stanno tagliando, vedo quel verde lucente, così unico, quel verde meraviglioso che solo in Trentino mi sembra che esista.            Il cielo è di un blu intenso con qualche nuvola candida, tanto per spezzare la monotonia.          Non vedo il sole ma la luce del giorno è quasi abbagliante, l'aria è fresca,…. io vado.             Entro nello stadio, stanno giocando, divise come quella che indosso io da una parte, divise da trasferta dall'altra, ma tutti del Toro.                         Ci sono volti conosciuti in entrambe le formazioni, volti che ho visto dal vivo o in tv e quelli ritratti in vecchie foto e tante persone qualsiasi, come me.           Si fermano un attimo, tutti mi sorridono, mi incoraggiano e mi invitano ad entrare.       Riprende il gioco, io corro, gli altri fanno meraviglie col pallone.            Ad un tratto lo sguardo si posa sulle tribune, metto a fuoco, cerco di guardare meglio, di capire se ciò che vedo è vero.                              Sì è proprio vero ci sono tutte le persone delle quali mi resta solo il ricordo, le persone alle quali vorrei dire tutto quello che non ho mai detto.            E vicino ad esse tante altre che son venute prima di me e prima di loro, tutte lì a tifare e a vegliare su di me, come son certo che facciano.                          Sono felice come non sono mai stato prima e come certamente non sarò mai, ma….   non  posso distrarmi oltre, l'azione è in corso ed è pericolosa ed io  non voglio sfigurare.                    Non sento la stanchezza, calcio quel pallone che è una parte della mia vita, quel pallone che rimarrà un desiderio inappagato.                  Come succede sempre nella vita però le cose belle sono destinate a durare poco, così come mi sono addormentato, mi risveglio.                                             Saranno coincidenze, ma ho sognato il Paradiso,o almeno il mio Paradiso, son circa le 17 e la prima cosa che vedo aprendo gli occhi è la foto del Grande Torino, messa tra le tante del salvaschermo del computer, ed oggi è il 4 Maggio !.   Spero prorio che sia un segno.                   Mi auguro che esista un  posto di serenità per tutti, un posto dove ognuno di noi possa trovare ciò che ha inseguito e desiderato in vita, un posto che ci ripaghi di tutti gli sforzi e di tutte le amarezze sopportate.                  Quando verrà anche per me il momento di lasciare questo mondo, vorrei proprio che tutto si svolgesse così come l'ho sognato.      Voglio credere che tutte le persone che mi hanno voluto bene siano lì ad attendermi e ad incoraggiarmi ancora una volta.                   Voglio credere che quei ragazzi non abbiano smesso di giocare quel 4 Maggio del "49, voglio credere che quel giorno si fermeranno per un attimo per consegnarmi una maglia  e dirmi:" Dai vieni a giocare con noi"!. Maggio 2005