Solo contro tutti

Quella domanda....


In quel pomeriggio di fine Novembre nel quale organizzammo l'incontro con tre personaggi del Toro di ieri e di oggi, (vedi mess 72) posi una domanda alla quale tutti gli ospiti avrebbero potuto rispondere.                            Chiesi se sentivano il peso della nostra Maglia e della nostra Storia, quel dare qualcosa di più, quell'essere prima uomo e poi giocatore, quel modo di diventare "speciali" che è tutto condensato nella frase: "Essere da Toro".                                 Lo chiesi espressamente all'avv. Trombetta che rappresenta la Società, il Toro di oggi, per sapere se le scelte dei giocatori della rosa attuale fossero state operate seguendo questo criterio.                              Egli mi assicurò che l'aspetto "umano" era alla base di ogni scelta, io presi per buona la risposta del nostro ospite, ma forse dimenticai di precisare se anche l'attuale allenatore fosse stato scelto per tali caratteristiche.                A questa puntualizzazione non so se l'avv. Trombetta avrebbe potuto darmi le stesse garanzie, se non mentendo in maniera spudorata.                        Questo per dire che quello visto finora sulla panca granata non è né un allenatore da Toro, e neppure un allenatore "normale".                             Sta lì immobile vicino alla panchina, senza grinta, senza mordente, senza dare la carica alla squadra, senza idee, perso in un mondo di utopie, fatto di zone difensive, di marcature a scalare, di diagonali e di fuorigioco improponibili.                                              Quella vista ieri a Roma contro la Lazio è una squadra che non lo capisce e non lo ha mai capito, che non lo vuole più seguire nelle sue acrobazie tattiche e mentali, nelle sue logiche illogiche, nelle sue perversioni tecniche.     E' una squadra che va in campo perché è obbligata a farlo e non vede l'ora che arrivi il novantesimo per mettere fine a quella pena.        Non importa con quale risultato vada sotto la doccia, si vede che sono undici giocatori che non sanno minimamente ciò che devono fare, e quel poco che fanno fatalmente lo sbagliano.                 Sono sbandati come un esercito in rotta, sono demotivati e stanchi per dover correre a vuoto, frustrati per essere messi in campo in ruoli sbagliati, consci di essere già  battuti in partenza e senza neppure la voglia di ribellarsi a questo destino.                  Non stanno facendo nulla per invertire la rotta, forse per poca volontà ma forse perché hanno capito che chi li manda in campo non sta facendo nulla per migliorare le cose, per metterli in condizione di rendere al meglio, per non esporli a brutte figure continue.                         Ieri pomeriggio sapevo che il risultato sfavorevole fosse scontato, ma mi aspettavo almeno la buona notizia dell' esonero di Zaccheroni, il presidente Cairo però la pensa diversamente da me e mi auguro vivamente che abbia ragione lui.                                  Allora speriamo nel miracolo, speriamo che dopo 5 partite perse consecutivamente e 11 in totale il Torino ritrovi per incanto un allenatore anche se non da Toro, anche se non un genio della panchina  ma almeno uno straccio di allenatore.