Solo contro tutti

Non lasciamolo solo


Ieri Massimo Gramellini aveva invitato Urbano Cairo a intervenire nella vicenda degli stadi e a rinforzare le strutture della società granata. Questa è la risposta del presidente del Torino.Caro Gramellini,tramite la sua rubrica vorrei rassicurare tutti i tifosi del nostro Toro.             Non è vero che io non voglio comprare lo stadio Olimpico perché non ho un progetto a lungo termine.         Semmai il contrario: è proprio perché ho un progetto che non lo compro. Sarei un matto a buttare via soldi per un bene che, purtroppo, a mio giudizio non li vale.             Il costo innanzitutto: l'equivalente di circa 1500 euro per ogni spettatore, mentre alla Juventus il Delle Alpi mi risulta sia costato circa 400.                E poi vogliamo mettere la differenza fra i due impianti?       Quello è uno stadio che la Juve potrà far lavorare 7 giorni su 7, allargando addirittura di oltre 20.000 metri quadrati la zona commerciale, mentre all'Olimpico manca lo spazio fisico per impiantare qualsiasi attività (ristoranti, cinema, negozi).           Aggiungiamo che la capienza è la visibilità sono modeste e che, anche ampliandolo, parecchi spettatori continuerebbero a vedere male la partita. Hanno fatto uno stadio senza pensare né al calcio né al Toro e adesso vorrebbero farmi sentire in colpa se io non pago il prezzo dei loro sbagli? La città di Torino è in debito con i tifosi granata da almeno vent’anni.                    Mi sarei aspettato che assumesse su di sé almeno l'onere della ricostruzione del Filadelfia.               Invece il Comune finora si è detto disposto a investire solo 3 milioni e mezzo di euro.                Di questo passo non si va da nessuna parte e i nostri tifosi hanno tutte le ragioni di lamentarsi della diversità del trattamento riservato ai due grandi club cittadini.            Io sono disposto a sedermi anche domani a un tavolo con il Sindaco e gli assessori per riavviare un dialogo.       Ma deve essere chiaro che non ho nessuna intenzione di portare il Toro sull’orlo di un altro fallimento per rimediare agli errori strategici che altri hanno commesso sulla questione stadi.Qualcuno dice scherzando che sono molto oculato, ma le assicuro che di investimenti ne ho già fatti parecchi, circa 23 milioni (più gli stipendi regolarmente pagati ogni mese).                 Altri ne verranno.             Dobbiamo avere pazienza, il Toro rinato ha appena 18 mesi di vita.        E smettiamola con la favola che sarei un accentratore.            Se lo sono stato finora, è solo perché le circostanze mi hanno obbligato a esserlo.             Ma il mio obiettivo è di realizzare nel calcio ciò che è già avvenuto nelle altre mie aziende: consegnare la gestione ordinaria a uno staff di collaboratori di mia fiducia, limitandomi a fare il presidente e non anche la balia.                      A questo scopo sto lavorando per rafforzare le strutture della società.             Oggi tutti magnificano, giustamente, la Fiorentina di Della Valle.                   Ma quanti allenatori e ds ha dovuto cambiare, prima di raggiungere, dopo 5 anni, l'equilibrio attuale? Abbia fiducia.       So imparare dai miei sbagli.      Ma adesso l'imperativo è salvarci il prima possibile. A cominciare da domenica contro il Catania.                Tutti insieme.Urbano CairoDa La Stampa.it