Solo contro tutti

Papà raccontami...


Papà, mi racconti la volta che Ferrini passò tutto il pomeriggio a prendere Sivori a calci nel sedere? -      Ma se la conosci a memoria. - Dai, raccontamela di nuovo.                  Anzi no, raccontami la volta che capitan Valentino segnò alla Juve il gol più veloce del mondo.- Solo se ti metti sotto le coperte e abbottoni il pigiama. - Io lo odio, il pigiama.                  Ha le strisce bianconere.- Sono grigie e blu. - Sai che differenza. Allora, me la racconti? - C'era il derby e c'era questo centravanti della Juve, Boniperti. - Buuuh. - Zitto e sotto le coperte, altrimenti spengo la luce.                      Boniperti tira a colpo sicuro e sta per esultare, ma chi ti spunta davanti alla porta del Toro? - Capitan Valentino! - Proprio lui.                    Fa un salto di due metri e respinge il pallone sulla linea. Boniperti cade in ginocchio sull'erba. Poi, già che è lì, decide di allacciarsi le scarpe. Ma non ha ancora finito di legarsele che sente un boato.Gira la testa e chi ti vede davanti alla porta della Juve? - Capitan Valentino! - Proprio lui. Solo soletto con la palla in tasca. Il Capitano prende la mira, carica il destro e… - Goooool! Forse Boniperti era un millepiedi.Quanto ci avrà messo a legarsi le scarpe?- Molto meno di quel che ci impieghi tu.            È che il Capitano aveva le rotelle al posto dei tacchetti… Bene, dormiamo? - Prima raccontami la volta che, al derby, il presidente del Toro rimase chiuso in bagno per un'ora, peggio di te.- Senti chi parla… Si era rotta la serratura e gli dovettero descrivere il gol della vittoria attraverso il muro. Fu la prima radiocronaca di tutti i tempi. Eravamo agli inizi del Novecento. - E adesso agli inizi di cosa siamo? - Della tua nanna.               Fine delle trasmissioni. - Raccontami ancora la volta che la Juve era stufa di perdere sempre e fece costruire la basilica di Superga perché il Grande Torino ci andasse a sbattere addosso.- Non la Juve. Juvarra.           Un architetto. - Della Juve.            Con quel cognome!- Se non chiudi subito gli occhi e soprattutto il becco, io chiamo Sivori, Boniperti e Juvarra, così vengono a metterti un pigiamone bianconero dalla testa ai piedi. - E io chiamo Ferrini e Capitan Valentino.            Voglio proprio vedere se quelli hanno il coraggio di avvicinarsi. - Basta. Dato che non la smetti, ti racconterò la favola della Regina Cattiva… Specchio specchio delle mie brame, qual è la squadra più orribile del reame? Tranquilla, Signora cara, sei sempre tu: la Gobbaaa!- Nooooooooooo! A quel punto entrava mia madre e se la prendeva con il cantastorie: - Ma vuoi che gli vengano gli incubi? - Non preoccuparti della Gobba, mamma.          Conosco la formula magica per farla sparire: nella pattumieraaa - c'è una bandieraaa - è bianconeraaa - è bianconeraaaaaaa. - Chi te l'ha insegnata, questa stupidaggine? Papà le appoggiava un dito sulle labbra. - Zitta, funziona. Si è addormentato… Macché. Era una finta. La facevo per lui, così mamma avrebbe smesso di sgridarlo. D'altronde, se non ci si aiuta fra tifosi del Toro.          Appena i miei spegnevano la luce, le ombre dei pigiami invadevano la stanza mescolandosi all'oscurità, che è un mostro nero strisciato di bianco. Per darmi coraggio avevo preso l'abitudine di parlare a voce alta con un bambino immaginario: meno alto di un microbo, ma già granata da legare peggio di me.           Il mio primo fratello di virus.             Ci facevamo certe chiacchierate, noi due.          Lui ascoltava, più che altro.              Un giorno gli dissi: fratello, preparati a ridere, a piangere e a diventare matto, perché ti giuro sull'autografo di Meroni che da grande racconterò anch'io la favola dei derby come papà. Ma saranno derby nuovi.               Miei, tuoi e di quelli come noi. I migliori derby della nostra vita.Massimo Gramellini  da  La Stampa.it