Solo contro tutti

Non ne usciamo più.


Questa volta è davvero finita, il fondo è stato toccato, la realtà, che tutti finoa ieri avevano negata, è li a schiacciarci con tutto il suo peso.Non c'è solo la morte di una persona  stavolta, c'è tutto un mondo di follia, diillogica violenza che ha portato all'ennesima tragedia annunciata.Domenica scorsa è andato in scena un dramma in tre atti che per due terzi aveva un copione già scritto.                             Certo, stavolta l'accadimentoeclatanterisiede nel fatto che un uomo delle forze dell'ordine spari ed uccida una persona in quel momento estranea ai fatti.                            Partendo da questo,sono più di due giorni che ascolto tesi, punti di vista, pensieri ed argomentazioni in fotocopia.                               Se il poliziotto non avesse estrattala pistola…..se non avesse sparato……….se non avesse persa la testa…….non sarebbe accaduto nulla.                         Lapalissiano, logico, indiscutibile,se non avesse toccata l'arma, il proiettile non sarebbe partito, ed ora  non cisarebbe un morto innocente da piangere, conseguentemente non ci sarebbe ro state ripercussioni violente.                   Premesso che non giustifico in nessuna maniera l' autore di questo, che ritengo essere un omicidio preterintenzionale, senza nessuna attenuante, perché non esistono, mi sembra però chesia troppo semplicistico e riduttivo, ragionare in questa maniera.Come alla moviola si vorrebbe far tornare indietro l'azione, riavvolgere il nastro del tempo per farlo partire dal momento dell'intervento della volante.Ma perché nessuno, per un solo attimo ha pensato di tornare indietro ancora un po', perché non voler "rivedere" la rissa e parlare delle cause che l'hanno generata?           Se è vero, come è vero, che se l'agente non avesse sparato non ci sarebbero state vittime, è altrettanto inconfutabile che se non ci fosse stata la rissa, non sarebbe intervenuta la polizia.Ed allora, perché si son presi a botte gli equipaggi di due auto, ferme nel parcheggio di un autogrill vicino ad Arezzo? Questo è il punto, qui è il nodo cruciale della questione, questa è la genesidella tragedia, ho cercato finora notizie circa quell'auto nera che era lì anch'essa col suo carico di violenza, ma nessun esito, non importa a nessuno sapere.Mi chiedo che Paese sia mai il nostro se non è possibile mettere la sciarpa della propria squadra al collo, senza temere di essere aggrediti, mi chiedo perchè si rischi la vita per scendere da un'auto con la targa di un'altra città.Perché è così difficile, qui da noi, che esponenti di tifoserie contrapposte, non dico, vadano abbracciati a mangiarsi un panino al bar, ma almeno si ignorino?                 E' di questo che nessuno vuole parlare, ecco cosa si vuole nascondere dando tutte le colpe al calcio, senza volersi assumere in prima persona le proprie.                   Con la tolleranza, il buonismo, il permissivismo ed il fiancheggiamento si è dato campo libero alla violenza, si tollera tutto, nellescuole, per le strade, tutto è lecito e nessuna paga mai.Stavolta non ne usciamo proprio più, le persone e la loro vita non contano piùnulla, non c'è più il minimo rispetto, ci sono individui che fanno della violenzal'unica loro ragione di vita e ne sono così orgogliosi da riprendersi col telefonino per poi mostrare le loro bravate al mondo intero.Provate a dire a qualcuno di non imbrattare un muro con scritte, ditemi quanti ventenni lasciano su un bus il posto a sedere ad una persona anziana, guardate quante ragazzine/i su un treno strapieno, tolgono i piedi dal sedile di fronte, lo zaino col casco su quello loro vicino per far posto ad altre persone.La panacea è vietare le trasferte, magari a gente come noi che andava a vedere una trasferta del Toro a Parma, perché li si mangia bene, il biglietto nominale e il divieto di portarsi un panino in curva.Ma questa è l'Italia dell'ipocrisia, dei professori denunciati dai genitori che danno un castigo ai loro fanciulli e del "son solo ragazzate", per cui in fondovà tutto bene così, con i complimenti ad alcuni della generazione precedentela nostra che ha allevato dei figli così e complimenti ed auguri a noi che siamoriusciti anche a far peggio tanto da aver dei figli come i nostri.