Solo contro tutti

Solo contro tutti.


Come sempre, il Toro è solo, contro la sfiga, contro il destino, contro tutti e contro sè stesso.                  Per questo diventa difficile dare un giudizio sulla prova di ieri sera, è andato come speravo, è migliorato, è al punto di prima?                Possiamo dire che nel miglioramento è rimasto lo stesso, oppure che è cambiato molto ma non è cambiato niente, possiamo giocare con le parole, esattamente come tutti stanno giocando sulla sua pelle.                       Mi sforzo ad analizzarlo psicologicamente, cerco d'essere sereno ed imparziale nelle valutazioni, ma come è possibile farlo, quando fattori esterni incidono pesantemente sulle stesse?                   Se chi mi legge, non avendo vista la partita, fermandosi al solo il risultato, sentendo affermare che il Toro mi è piaciuto, che ha fatti progressi, potrebbe temere per la mia salute mentale o dubitare delle mie facoltà visive.             Sono contento della prestazione complessiva, la squadra è scesa in campo come auspicavo, è stata reattiva, ha lottato, non ha mollato a livello nervoso. Non mi aspettavo gioco e spettacolo, ma solo la tenuta psicologica, era importante non entrare nel tunnel della depressione e della paura, era questo che volevo vedere, un Toro non ancora "matato",  un Toro che c'è e potrà esserci fino alla fine.   Ha perso ancora una volta per colpa sua ma, stavolta non solo per colpa sua, ha fatto errori determinanti che gli son costati la partita, ha costruito e distrutto ma ha pagato un prezzo che và oltre i propri demeriti.                 Ieri sera ho avuta la riconferma di quanto la vita sia severa con chi attraversa un momento delicato, di quanto la sorte si accanisca contro chi sta soffrendo e di quanto gli uomini godano a spingere a fondo i propri simili mentre questi stanno annaspando per non affogare.                     Abbiamo dato del "coglione" a Di Loreto che è caduto nel tranello di un furfante, abbiamo stramaledetto Lanna che ha fatto una cosa da mettersi le mani nei capelli, ma ripensandoci a mente fredda, sono solo loro i responsabili di errori?                        Certo, allungare una gamba in area di rigore per deviare un pallone, pur sapendo che l'avversario ha tutta la volontà di impattare in quella gamba, in quel piede, dovunque, pur di cadere a terra, non è molto "prudente".                    Fare un passaggio di testa all'indietro sui piedi dell'avversario a pochi metri dall'ingresso dell'area, è prassi sconsigliata anche nei campetti di periferia, ma sono sufficienti queste due condizioni per essere passibili di punizioni al di fuori di ogni logica?           Detto che i nostri hanno sbagliato, è giusto dire che il tuffatore della Fiorentina ha avuto un comportamento esemplare in tutti e due i casi?        Ed è altresì corretto dire che l'arbitro sia stato onesto nelle decisioni?                             E' semplicistico fermarsi alle apparenze, diciamo pure che se i nostri giocatori fossero stati più attenti non sarebbe successo nulla, ......giusto.                   Ma continuiamo allora, dicendo che, se nel primo caso l'arbitro avesse "visto meglio", sarebbe stata un'azione normale, e se nel secondo avesse giustamente punito la simulazione di un cascatore di professione, che ha preso per il culo lui, come tanti suoi colleghi, probabilmente ora staremmo a parlare di un risultato diverso.Nutro forti dubbi che il Toro sia (solo) sempre tanto sfortunato con gli arbitri, 7 rigori contro ed 1 solo a favore, sommati ad una marea di cartellini  gratuiti, sono numeri che fanno riflettere.                Il sig Tagliavento esibitosi ieri sera col fischietto in bocca, oltre che tagliare il vento, ha "voluto" tagliare le gambe ad una squadra già ferita, ha tagliato a pezzetti la giustizia, la lealtà, la logica, forse propria per una "logica" studiata a tavolino.           Due gol per la Viola, uno per il Toro, ottenuti tutti da uno schema studiato e provato in allenamen to.                   Quello della Fiorentina è semplice, palla in area ad un attaccante, carpiato in avanti, meglio se con avvitamento, Mutu è un maestro, e alè il fischio dagli undici metri è servito.                 Ieri ha fruttato ben due reti, persino Prandelli inquadrato dalle telecamere ha mostrato incredulità, circa la facilità nella realizzazione in campo dello stesso.                Quello del Toro è stato una sorpresa, su una punizione da circa 40 m. colpo di testa laterale di Bjelanovic per Grella che al volo la mette dentro nell'angolo, bellissimo!Un gol valido, meritato, limpido e pulito contro due ottenuti con la frode, l'inganno e la slealtà, ma così gira il mondo, questa è la vita, questo è il destino e la Storia del Toro, ma a me, a noi, piace così, non sopporterei esser dalla parte dei vincenti, non riuscirei a godere per una vittoria rubata come "signorilmente" dalla tribuna ha fatto Della Valle ieri sera.