E così a cinque giornate dalla fine, con quattro miseri punti di vantaggio sulla zona retrocessione, Walter Alfredo Novellino fà le valigie e se ne torna a casa. Paga per colpe sue ma non tutte sue, a mio parere un allenatore di calcio, se non commetteerrori da delirio, conta per un 30% il resto ce lo devono mettere i giocatori che manda in campo. Imputo a Novellino scelte e formazione che io non avrei fatto, ma questo è normale in un Paese fatto di commissari tecnici, ma soprattutto la cocciuta visione delmodulo tattico. In verità non è il solo a parlare più di numeri in campo (4-4-2) che di calcio giocato, sembra che il calcio sia diventato una scienza matematica e non un semplicissimo gioco. Non è possibile che un allenatore che calca i terreni di gioco datrent'anni, e che di questo vive, non sappia far esprimere al meglio i giocatori di cui dispone. Cosa vuol dire non aver giocatori adatti al proprio modulo? Ma è normale dire queste cose? Ma è possibile che prima si decida il modulo e poi si vadano a reperire i giocatori su misura per questo? Uno che fà questo mestiere, deve saperlo fare a 360 gradi, è pagato per questo e se non è in grado di farlo, nessuno lo obbliga a continuare questa remunerativa attività. Occorre far giocare una squadra secondo le attitudini dei componenti della stessa, tirar fuori da ognuno il meglio senza voler per forza impiegarlo in compiti che non è in grado di svolgere. Lo dico da sempre che è illogico chiedere a dei piedi di terzino, sgroppate sulla fascia e cross dal fondo perfetti, lo dico da sempre che non è possibile far scoppiare i giocatori nelle fasi difensiva e offensiva per 90 minuti, ma tutti i miei interlocutori mi rispondono che queste sono le esigenze del calcio moderno e allora......... avanti col calcio moderno, ma questi sono i risultati che produce.Detto questo è chiaro però che la squadra giocava contro il proprio tecnico, ed è questa la cosa che più fa' male e che più irrita. E' possibile, è probabile che qualche giocatore non fosse messo in campo dal tecnico in un ruolo che non ama, ma ciò non giustifica nè può giustificare il poco impegno o il capriccio. Un uomo, che non sia un bamboccio, parla schietto col proprio allenatore e gli dice che non si sente pronto per quel compito o che non riesce a svolgerlo in maniera adeguata, e qualora la risposta del tecnico fosse quella di mandarlo in campo lo stesso, dovrebbe impegnarsi ancor di più per far bene, correre il doppio, lottare il doppio per colmare le lacune che lamenta. Invece succede l'opposto, non corre per nulla, gira per il campo, sbaglia tutto, dimostrando così tutta la sua pochezza sia tecnica che umana. Io son certo che sia avvenuto questo al Toro, perchè comprendo che si possa anche perdere una partita, anche tutte le partite se l'avversario o la sorte, si dimostrano più forti, ma non farsela addosso senza neppure provare a lottare. I giocatori remavano contro il proprio allenatore, non c'era impegno, non c'era carattere, non c'era nulla, se non la volontà di farlo cacciare al più presto. E tanto hanno fatto che ci son riusciti, perchè Cairo non poteva far altro per salvare una nave che sta colando a picco, con una ciurma ammutinata allo sbando. Hanno vinto loro ma, ora non avranno più alibi, ora devono portare la nave in salvo mentre infuria la tempesta e, che lo facciano oppure no, mi auguro di vedere i capi dell'ammutinamento appesi al pennone più alto. Il Presidente deve spazzare via queste mele marce, perchè non si possono tollerare elementi che creano malumori e problemi alla società dalla quale percepiscono uno stipendio. Ci sono già stati dei precedenti, siamo già stati spettatori di quest'infamia in un recente passato, ed è chiaro che coloro i quali hanno questo vizietto non lo perdono facilmente per cui pure De Biasi non può vivere sonni tranquilli. Colpevole è anche Cairo che non si è fatto sentire, che forse conosce ancora poco questo mondo di serpi e di vigliacchi, che non è riuscito a dettare regole ferree e ad esigere rispetto da chi ha pagato puntualmente anche più di quanto potesse valere. Colpevoli siamo anche noi tifosi sempre troppo esigenti, sempre troppo abituati a guardare altre realtà alle quali non possiamo ancora aspirare. Tutti colpevoli per cui nessun colpevole, mi auguro che a pagare non sia ancora il povero Toro, com'è sempre stato, perchè è l'unica vittima, e come si sa, sono sempre e solo le vittime quelle che alla fine scontano le colpe di tutti.
Tutti colpevoli.......... nessun colpevole.
E così a cinque giornate dalla fine, con quattro miseri punti di vantaggio sulla zona retrocessione, Walter Alfredo Novellino fà le valigie e se ne torna a casa. Paga per colpe sue ma non tutte sue, a mio parere un allenatore di calcio, se non commetteerrori da delirio, conta per un 30% il resto ce lo devono mettere i giocatori che manda in campo. Imputo a Novellino scelte e formazione che io non avrei fatto, ma questo è normale in un Paese fatto di commissari tecnici, ma soprattutto la cocciuta visione delmodulo tattico. In verità non è il solo a parlare più di numeri in campo (4-4-2) che di calcio giocato, sembra che il calcio sia diventato una scienza matematica e non un semplicissimo gioco. Non è possibile che un allenatore che calca i terreni di gioco datrent'anni, e che di questo vive, non sappia far esprimere al meglio i giocatori di cui dispone. Cosa vuol dire non aver giocatori adatti al proprio modulo? Ma è normale dire queste cose? Ma è possibile che prima si decida il modulo e poi si vadano a reperire i giocatori su misura per questo? Uno che fà questo mestiere, deve saperlo fare a 360 gradi, è pagato per questo e se non è in grado di farlo, nessuno lo obbliga a continuare questa remunerativa attività. Occorre far giocare una squadra secondo le attitudini dei componenti della stessa, tirar fuori da ognuno il meglio senza voler per forza impiegarlo in compiti che non è in grado di svolgere. Lo dico da sempre che è illogico chiedere a dei piedi di terzino, sgroppate sulla fascia e cross dal fondo perfetti, lo dico da sempre che non è possibile far scoppiare i giocatori nelle fasi difensiva e offensiva per 90 minuti, ma tutti i miei interlocutori mi rispondono che queste sono le esigenze del calcio moderno e allora......... avanti col calcio moderno, ma questi sono i risultati che produce.Detto questo è chiaro però che la squadra giocava contro il proprio tecnico, ed è questa la cosa che più fa' male e che più irrita. E' possibile, è probabile che qualche giocatore non fosse messo in campo dal tecnico in un ruolo che non ama, ma ciò non giustifica nè può giustificare il poco impegno o il capriccio. Un uomo, che non sia un bamboccio, parla schietto col proprio allenatore e gli dice che non si sente pronto per quel compito o che non riesce a svolgerlo in maniera adeguata, e qualora la risposta del tecnico fosse quella di mandarlo in campo lo stesso, dovrebbe impegnarsi ancor di più per far bene, correre il doppio, lottare il doppio per colmare le lacune che lamenta. Invece succede l'opposto, non corre per nulla, gira per il campo, sbaglia tutto, dimostrando così tutta la sua pochezza sia tecnica che umana. Io son certo che sia avvenuto questo al Toro, perchè comprendo che si possa anche perdere una partita, anche tutte le partite se l'avversario o la sorte, si dimostrano più forti, ma non farsela addosso senza neppure provare a lottare. I giocatori remavano contro il proprio allenatore, non c'era impegno, non c'era carattere, non c'era nulla, se non la volontà di farlo cacciare al più presto. E tanto hanno fatto che ci son riusciti, perchè Cairo non poteva far altro per salvare una nave che sta colando a picco, con una ciurma ammutinata allo sbando. Hanno vinto loro ma, ora non avranno più alibi, ora devono portare la nave in salvo mentre infuria la tempesta e, che lo facciano oppure no, mi auguro di vedere i capi dell'ammutinamento appesi al pennone più alto. Il Presidente deve spazzare via queste mele marce, perchè non si possono tollerare elementi che creano malumori e problemi alla società dalla quale percepiscono uno stipendio. Ci sono già stati dei precedenti, siamo già stati spettatori di quest'infamia in un recente passato, ed è chiaro che coloro i quali hanno questo vizietto non lo perdono facilmente per cui pure De Biasi non può vivere sonni tranquilli. Colpevole è anche Cairo che non si è fatto sentire, che forse conosce ancora poco questo mondo di serpi e di vigliacchi, che non è riuscito a dettare regole ferree e ad esigere rispetto da chi ha pagato puntualmente anche più di quanto potesse valere. Colpevoli siamo anche noi tifosi sempre troppo esigenti, sempre troppo abituati a guardare altre realtà alle quali non possiamo ancora aspirare. Tutti colpevoli per cui nessun colpevole, mi auguro che a pagare non sia ancora il povero Toro, com'è sempre stato, perchè è l'unica vittima, e come si sa, sono sempre e solo le vittime quelle che alla fine scontano le colpe di tutti.