Solo contro tutti

Il mio silenzio.


E' tanto che non scrivo di Toro perchè non avevo nulla da dire.Non faccio la cronaca delle partite perchè sui siti se ne trovano a centinaia, ed aggiungere la mia mi sembra cosa troppo banale, preferisco esprimermi su ciò che difficilmente viene scritto o troppo facilmente viene taciuto.Mi son mancati gli spunti perchè la situazione granata è sempre la stessa da mesi se non addirittura da anni, e avendola già ampiamente trattata sarei stato ripetitivo.                 Ieri pomeriggio però qualcosa è successo, finalmente il presidente Cairo ha posto sotto contratto Rino Foschi, del quale vi risparmio il curriculum, limitandomi a dire che si tratta di uno dei più valenti "uomini mercato" e grande esperto di cose di calcio.A mio parere si tratta della più importante mossa strategica che Cairo potesse fare e forse l'unica nella quale sperare per poter, metaforicamente e calcisticamente parlando, salvare la pelle anche quest'anno.                        Dato atto e ringraziato per l'eternità colui che con il suo avvento ha permesso al Toro di non esser cancellato dal panorama calcistico italiano, dobbiamo però prendere atto che la sua gestione non sia stata esente da pecche.Cairo è una persona capace ma nel suo ambito, del mondo del calcio e della sua realtà conosce poco, è tutt'altra cosa dell'editoria, non ha nulla a che fare con la vendita di riviste femminili.Questa non è una colpa, non si può pretendere che chi mette i soldi sia anche in grado di diventare un mago del settore in un battibaleno, lo è invece non aver la modestia giusta per farsi aiutare da chi ne sappia qualcosa di più.La sua conduzione è caratterizzata da cambi in corsa, da una frenesia quasi isterica di abortire un progetto in embrione o di cambiare una decisione appena presa.                  Ha assunto e licenziato dirigenti o responsabili di campagne acquisti come Salvatori, Antonelli e Lupo, attualmente ha in carica Pederzoli coadiuvato da un esperto di mercato internazionale a capo degli osservatori granata, lo spagnolo Ribalta Sanchez, ha prima preso allenatori come De Biasi e Novellino per poi accantonarli per poi riprenderli nuovamente, Zaccheroni per un altro breve periodo, insomma un gran casino che casino ha ingenerato nello spogliatoio e nelle menti di coloro che lo vivono.La cattiva gestione, comprese le mancate epurazioni che avrei gradite, hanno portato allo stato di cose attuale, a faide interne che stanno minando una stagione che avrebbe potuto avere ben altri sviluppi.Partite perse in maniera incredibile, decine di reti subite in poche gare, la mancanza di uno straccio di organizzazione di gioco, equivoci tattici e incomprensioni caratteriali, non ultima l'esclusione domenica scorsa del portiere titolare, di Natali e del centravanti pagato fior di quattrini solo cinque mesi fa, hanno forse fatto capire anche al cocciuto Cairo che la situazione stava prendendo una via senza ritorno.                            La carta Foschi è l'unica che il presidente potesse giocarsi, se anche lui fallirà dovremo metterci il cuore in pace e buttare giù l'ennesimo boccone amaro della nostra carriera di tifosi.                                  Io credo fermamente e razionalmente nella salvezza perchè trovare tre squadre da lasciare dietro anche solo di un punticino non è impresa ardua, è solo finita la prima metà del campionato e il tempo non manca, la cosa più difficile sarà rasserenare l'ambiente ripristinando l'ordine e la disciplina.Foschi è uomo navigato, cattivo il giusto e decisionista, è quello che ci vuole in un gruppo dilaniato da incomprensioni e moralmente distrutto, se poi oltre che riportare la situazione alla normalità gli riuscisse anche qualche acquisto azzeccato potrebbe risparmiare a noi la sofferenza fino all'ultima domenica.