Solo contro tutti

Triste sms.


Altro viaggio di dieci ore e continuamente a mangiare merda, basta, non ce la faccio più.Sai, per me il Toro è importante e ricopre la mia vita, non so se sia bene o male, ma è normale che incida sul mio umore, almeno quando ci penso.  A volte mi chiedo se chi fa il mestiere di calciatore sa di come un tifoso viva la propria squadra.            A volte mi chiedo se senta la responsabilità che ha verso persone che soffrono per una prestazione negativa e per il certo, conseguente rovescio derivante.Non ne sanno niente e niente ne può fregare loro, giocare per uno o per l’altro cambia nulla se ottengono l’ingaggio che si sono prefissi.Questo è ciò che conta, ma cosa frega loro se delle persone tirano fuori dei gran soldi per affrontare viaggi di dieci ore, o se perdono ore di sonno o del tempo libero che potrebbero impiegare altrimenti, arriva lo stipendio?  E allora cos’altro importa?E invece noi stiamo male, e come dice il mio giovane compagno di fede per noi il Toro è importante e fa parte della nostra vita nel bene come nel male e non sappiamo se sia bene o male.Loro non immaginano neppure cosa proviamo, i nostri pensieri, il nostro malumore, i nostri ricordi, il nostro passato, tutto il nostro vissuto.Ognuno di noi lo vive in maniera diversa, sua particolare, per me è un incontro con mio padre, quando sono allo stadio e il Toro entra in campo per i minuti di riscaldamento, mi ritrovo con gli occhi al cielo, e le lacrime agli occhi e gli dico: “Vedi siamo qui, con il tuo Toro”. Non so cosa pensa il mio giovane amico e cosa pensano tutti gli altri come noi ma qualcosa di speciale dev’esserci in ognuno perché altrimenti non staremmo tanto male per una partita di calcio.Ma come farlo capire agli indecorosi interpreti dei nostri sentimenti, come urlar loro la nostra rabbia per come riescono ad infrangere i nostri sogni, come renderli partecipi di un po’ della nostra vita che ora rappresentano?Impossibile, non c’è nulla da fare, proviamo invece, ed il mio giovane compagno di fede e di ritorni mesti in particolare, a non pensare a ciò che viviamo oggi ma a ciò che siamo.Non stiamo male per i numerosi insuccessi, per una classifica degna di una squadretta di paese, per gli sfottimenti di chi tifa solo per chi vince, pensiamo a ciò che ci identifica e non morirà mai.Il Toro è uno stile di vita, un modo di essere che ci rende unici, è un mondo a parte che racchiude la nostra anima e la nostra irrazionalità, non sono solo quegli undici che scendono in campo ignorando tutto questo.Viviamo la nostra vita al meglio, non facciamocela portar via da pigri mercenari, non ubriachiamoci di Novalgina dopo il fischio finale, loro non meritano tutto questo e soprattutto loro non sono il Toro.Il Toro non ci tradirebbe così e non ci tradirà mai perché vive in una sfera superiore dove nulla potrà mai scalfirlo e ridimensionarlo.Certo siamo e saremo di cattivo umore, ma dovremo allontanarlo alla svelta, perché nulla deve condizionare in negativo la nostra esistenza, anzi proviamo ad essere fieri della nostra unicità che prescinde da classifiche o serie calcistiche.Si può non iscrivere ad un campionato una squadra di calcio, una qualsiasi altra potrebbe sparire dal panorama calcistico italiano ma non succederebbe mai al Toro che esisterebbe sempre e comunque perché nessuno potrà mai azzerare un’idea.