Solo contro tutti

Cocciante e Colantuono.


Cos’hanno in comune Riccardo Cocciante e Stefano Colantuono?Nulla assolutamente nulla mi è venuto in mente questo parallelismo perché mentre scrivo, ascolto della musica e tra le mie preferite ci sono quelle appunto di Cocciante.Uno è un genio della musica e della poesia, l’altro è uno che se non facesse delle genialate saremmo tutti più contenti, avversari a parte naturalmente.Di certo non scrive in maniera sublime come Cocciante, non so se sappia cantare o no ma non esiste gara comunque, però il cantautore non saprà di calcio quanto lui, si obietterà.E chi lo ha detto?     Siamo certi che anche un profano riesca a fare peggio di Colantuono nella partita contro l’Ancona?Io invece son certo del contrario, nessuno riuscirebbe a sbagliare la formazione, nessuno riuscirebbe a capirci di meno del titolare della panchina granata nella trasferta marchigiana, neppure Cocciante.I due sono agli antipodi ma alcune canzoni scritte dal primo hanno nei loro titoli la storia della partita di sabato giocata dal secondo.Ascolto una meravigliosa poesia: “La morte di una rosa” ed è proprio ciò che ha fatto Colantuono nella sfortunata trasferta al Del Conero, ha uccisa la rosa dei granata già al momento delle convocazioni.Mi chiedo come si possa andare a riesumare un giocatore ai margini del gruppo, uno che ha giocata l’ultima partita ad inizio campionato, uno che non ha mai brillato neppure nelle partitelle amichevoli, come Belinghieri, il giorno in cui non c’è bisogno neppure della sua presenza in panchina.Coppola pronto al rientro dopo l’incidente subito, Barusso che ha giocato alla grande ogni volta è stato chiamato in causa, Gorobsov dirottato in primavera a causa della troppa concorrenza, a che serve Belinghieri, che senso ha metterlo in campo pur sapendo che non avrebbe potuto far bene neppure per intervento divino?.Infatti “Era già tutto previsto” ma Colantuono non ha saputo prevedere che un fantasma in più ed un uomo in meno a centrocampo avrebbe permesso all’Ancona una superiorità a centrocampo che ha messa in crisi la difesa del Toro che si può definire come si vuole ma mai impeccabile.Con la sconfitta del Brescia nell’anticipo del venerdi era doveroso prendere punti, non perdere e magari tentare di vincere anche con un’unica giocata fortunata, ma invece di approntare una tattica equilibrata, Colantuono regala un giocatore agli avversari inconcepibile!Così “A mano a mano” la squadra è andata alla deriva, Pestrin non poteva fare l’impossibile da solo, Genevier faceva appena il possibile, e l’Ancona lo ha capito e ne ha astutamente approfittato.Non pago della stupidaggine iniziale, Colantuono fa anche quella di togliere Pestrin con la scusa di un giallo che avrebbe potuto eventualmente cambiare colore, e così come “Quando finisce un amore” anche la speranza si affievolisce per morire del tutto quando inserisce uno Zoboli sempre più ex giocatore per ovviare all’espulsione di Loria. Ma con Toro in svantaggio a che serviva un difensore che tra l’altro è stato disastroso, perché non inserire Arma che poteva esser almeno utile nell’arrembaggio finale con palloni sparacchiati in avanti?   E adesso è come sfogliare una “Margherita” riuscirà il genio della panchina a capire che dispone di un centrocampo di categoria superiore se è formato da Pestrin, Coppola e Genevier assieme?Riuscirà il Toro ad arrivare ad una promozione che visto il cammino delle concorrenti non è così illogica?Mah forse la Margherita ce lo dirà più avanti, quando altri petali verranno sfogliati ma noi ci speriamo perché “Quando si vuole bene” nulla è impossibile.