Solo contro tutti

La rivolta delle vespe.


Dopo Toro-Crotone siamo a – 5 punti, era la giornata buona per dimezzare lo svantaggio sulla classifica, a parità di giornate, dell’anno scorso invece ci si deve accontentare di uno solo che, tra l’altro, è stato persino di difficile acquisizione.E questa è la parte che riguarda le vicende sportive, altre, delle quali sono costretto a parlare, lo sono molto meno.Avrete visto tutti che alcuni spettatori, neppure poi tanti per la verità, indossavano sciarpe e avevano tra le mani vessilli di colore giallo e nero, anziché granata.E’ la “rivoluzione delle vespe”, dai colori adottati, che con la frase scritta su uno degli stessi: “Nero e Oro finché non vendi il Toro” vuole indicare la non appartenenza ai colori granata finchè Urbano Cairo rimane alla presidenza del Torino f.c.Una rivolta della quale e sulla quale mi sono ampiamente espresso ma, visto che pervicacemente continua, anche a dispetto della maggioranza contraria ad essa, son costretto a darvene conto.Ciò che è stato palese a coloro che erano presenti allo stadio, ma anche a chi come me assisteva alla televisione, è stato il dissenso espresso con fischi inequivocabili ai cori contro Cairo.Non sussistono dubbi a tal proposito, da una parte la voglia di una guerra da combattere fino alla capitolazione del nemico, dall’altra la nausea per una situazione che, come tutte le guerre, non porterà che alla rovina.Una cosa molto meno palese e che voglio portare alla Vostra attenzione risiede nella frase rilasciata da un esponente delle “Vespe” alla testata Toronews che recita: “. Aveva detto “resterò presidente fin quando lo vorranno i tifosi”. Quel momento è giunto, i tifosi del Toro non lo vogliono più e lui deve andarsene. E deve andarsene lasciando il Toro allo stesso prezzo cui lo ha acquistato, cioè zero euro”Queste parole sono la prova dell’arroganza e della prepotenza che anima coloro che attuano la rivoluzione in corso, proviamo ad analizzarle nel dettaglio.Il fatto di arrogarsi il diritto di parlare a nome dei tifosi del Toro, ben sapendo di non essere autorizzati a farlo ed essendo altresì perfettamente a conoscenza che la tifoseria sia spaccata su questo tema, indica il poco rispetto per tutti coloro che non vogliono assoggettarsi alle loro manovre.Scrivere su di un cartello “ Nero e oro finchè non vendi il Toro” e poi dichiarare “ Deve andarsene a zero euro” è la negazione del proprio pensiero.O vende, per cui acquisisce denaro, o lo lascia gratis, non c’è molto da capire, basta chiarirsi le idee, una cosa esclude l’altra, che si mettano d’accordo almeno su questa semplice questione logica.Mi auguro che quantomeno prevalga la linea dell’invito a vendere, se invece prevalesse la tesi del lasciare a costo zero, beh penso proprio che sia materia di competenza del codice penale.A mio parere si configura quale estorsione l’atto coercitivo con il quale viene imposto a Cairo di togliere il disturbo, un atto che in maniera insensata ed irresponsabile nasconde troppi punti interrogativi.Mi chiedo ma perché non basti più una vendita, chi vogliono favorire economicamente le “vespe” con questa manovra economicamente vantaggiosa?Purtroppo non lo so ma non sono tanto fesso da non immaginarlo, qualcuno sta manovrando la protesta per fini di lucro, il Toro non c’entra nulla, forse è molto più appetibile qualche area edificabile, qualche affare mercantile, qualche interesse molto personale.Non mi fido di questa situazione, c’è troppa aggressività immotivata, dicono di non contestare per la partenza poco brillante della squadra, ma per la gestione degli anni passati, però alcune decisioni le hanno ampiamente condivise, tra i 5 mila plaudenti alla presentazione di Recoba, qualche ronzio di vespa, doveva pur sentirsi, o no?Ma perché proprio nel momento in cui Cairo ha finalmente lasciato operare sul mercato una persona abile e competente, quale è Petrachi, diciamo che abbia fatti due passi indietro, non un solo, e la società sta con fatica incamminandosi su una strada virtuosa, non se ne vuol prendere atto, rifacendosi sempre agli errori del passato?Troppe cose non tornano, proprio come il passato, quel passato che si porta testardamente in discussione con il pericolo sempre più imminente di negare al Toro un futuro.