Creato da: miraggiogranata il 21/08/2006
Il Toro....uno stile di vita.

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Depressione.

E’ questa la parola della settimana granata.
Subito dopo la partita col Varese, il centravanti Bernacci giunto a Torino qualche giorno prima, annuncia la rescissione del contratto per motivi personali, si parla di una forma depressiva che non gli permette di scendere in campo.
Se è questo il motivo, mi dispiace per lui perché conosco la gravità di questa malattia esistenziale che non guarda in faccia, né perdona nessuno, neppure chi pensiamo tanto fortunato per essere un calciatore professionista.
Mi chiedo però se l’aggravamento delle condizioni di Bernacci abbia a che fare con l’ambiente granata oppure no.
Parlando in maniera seria sono convinto che un trauma da cambiamento possa avere aspetti negativi per il paziente, nuove ansie, il mettersi alla prova in un ambiente non conosciuto, il dover affronatare nuovi esami e pensare di non riuscire a superarli, le aspettative andate deluse, possono far deflagrare la situazione, questo è certo.
Se invece analizziamo la vicenda in maniera semiseria, anche se da ridere non c’è assolutamente nulla, non posso non notare come la forma depressiva si manifesti in maniera più cruenta non appena si venga in contatto con la realtà granata.
Depressione per il povero Bernacci e depressione per l’ambiente granata tutto, specialmente dopo la seconda sconfitta, in due partite, di ieri a Padova contro il Cittadella.
E’ una situazione pesante perché non è concepibile come una squadra che, l’ho scritto in precedenza e lo ribadisco anche dopo la doppia batosta, è attrezzata per essere protagonista in positivo, non abbia ancora un punto i classifica.
Allora la domanda che mi pongo è la seguente: Sono i risultati negativi che causano la depressione o al contrario è la depressione che causa i risultati negativi?
Il male oscuro del Toro è, a mio parere, proprio questo, non c’è un ambiente sereno, non c’è la convergenza d’intenti, non c’è la voglia comune di raggiungere l’obiettivo, forse le troppe aspettative che il blasone impone, causano la negatività che è madre di ogni sconfitta.
In parole povere il Toro le busca quest’anno come le ha buscate l’anno precedente e quello prima ancora, come da troppo tempo in qua le busca.
Non è logico pensare che la colpa risieda soltanto nella pochezza tecnica dei giocatori, se è vero come è vero, che le ultime sconfitte sono arrivate contro squadre come il Varese ed il Cittadella che non sono di certo né l’Inter né il Real Madrid.
Chiunque può vincere o almeno pareggiare contro di esse ma non il Toro, il Toro perde e se perde contro giocatori dei quali nessuno di voi conosce neppure l’esistenza, non è per un fatto tecnico, né tattico, nè per un qualsivoglia motivo legato al calcio.
Non è logico pensare che la colpa sia del presidente Cairo che non spende nella campagna acquisti, perché continuare a chiedere esborsi per giocatori, per rafforzare una squadra affinchè sia in grado di battere una neopromossa ed un’altra che nello stesso mercato si è privata degli elementi migliori, uno di questi proprio acquistato dal Toro.
Non bastano quelli che ci sono per vincere in casa col Varese?
Chi si deve acquistare ancora per prendere un punto col Cittadella?
Qualcuno di voi mi citi un giocatore di gran nome ed il relativo ingaggio, acquistato dalle suddette, qualcuno di voi mi dica se sono i presidenti di Varese e Cittadella i padroni del mercato e quanti milioni hanno sborsato per il rafforzamento delle loro squadre.
Gli allenatori delle compagini che ci hanno sconfitti, e dei quali neppure ricordo il nome, sembrano i vati di un calcio nuovo, ciò che ci pareva Lerda l’anno scorso, quando ci prese sei punti su sei, mentre oggi è relegato al ruolo di imbecille.
Se per assurdo prendessimo i giocatori del Cittadella o del Varese e li facessimo scendere in campo con la maglia del Toro, invece che dei leoni sembrerebbero dei docili agnellini, mentre i nostri, con le maglie avversarie vincerebbero le partite a mani basse.
Credete che sia pazzo o un cieco sostenitore presidenziale, ma i fatti mi danno ragione ed i bilanci, le operazioni in entrata ed uscita son li a testimoniare la fondatezza della mia tesi.
Lo zero in classifica e l’odierno – 6 della mia personale tabella, dicono di una squadra impaurita, perennemente sotto esame, di giocatori ritenuti brocchi senza neppure averli mai visti giocare, giudicati e condannati al primo errore commesso.
Dicono di una società boicottata proprio da chi dice di amarla, di un presidente odiato che alcuni non vogliono, di una parte di tifoseria che prende fiato dalle sconfitte per soffiare sul fuoco, che vuole divampi in maniera totale lasciando solo terra bruciata.
Perché nascondere la verità che ormai è palese?
C’è chi tifa e rema contro, e ciò si avverte anche nello spogliatoio, i giocatori perdono motivazioni, sono traumatizzati a livello psicologico, non riescono ad esprimersi come facevano da avversari, non mi invento nulla, lo potete vedere anche voi assistendo alla partita.
Credete che Morello abbia commessi due errori da dilettante perché è così brocco?
Credete che sia per un giramento di testa che all’inizio del secondo tempo ha chiesta la sostituzione?
Beh se è così significa che qualcosa vi è sfuggito o siete degli eterni creduloni.
Perché Morello ha “cappellato” quest’anno mentre l’anno scorso più di una volta ha salvato il risultato?
La risposta è questa, l’anno scorso il portiere giocava tranquillo, non doveva dimostrare nulla, tutto ciò che veniva era un di più, c’era Sereni lui doveva solo tenersi pronto per le emergenze.
Oggi non c’è più Sereni ma c’è ancora la sua ombra, da più parti si è criticata la scelta societaria di privarsene, Morello ha probabilmente avvertita la poca fiducia e la poca stima ed ha cominciato a balbettare, vogliamo dare la colpa a Cairo anche per questo?.
Se il portiere non ha avuta la forza di reagire tanto da non entrare in campo, ce l’avrà Ogbonna che, anche lui subissato da critiche, non ha ancora giocato come sa e come ha dimostrato di saper fare, e avrà la forza di reagire l’allenatore che già qualcuno si augura non mangi il panettone natalizio al Comunale?
Leggo sui forum cose inaudite ed incoerenti, individui che prima hanno minacciate cose turpi se Ogbonna fosse stato ceduto e che oggi affermano che non è mai stato buono e mai lo sarà, prima criticavano Petrachi perché non acquistava Sgrigna, mentre ora che indossa la maglia granata è ritenuto “bollito”.
Potrei andare avanti per pagine intere ma sarebbe solo farmi male e farne ai Granata veri che mi leggeranno, un male quasi fisico perché nulla è più doloroso delle faide familiari, del poco amore e del tanto odio che acceca le menti di tifosi che non possono più considerarsi tali.
A questo punto normalmente ci si saluta con un augurio, io ho persa la fiducia e persino la forza di sperare in un ravvedimento del modo di agire, di sperare che il ragionamento prevalga sull’ipocrisia e sull’odio personale che inevitabilmente ricade, come dimostrato, sulle prestazioni della squadra.

 
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