¤ La Torre ¤

ti dirò del mare


   nella baia il mare sciaborda e trema cavalca e levita scivola e s'increspa come una danza nella sua emozione di ritrovarsi, il mare muove quei profondi fianchi le sue spallate esagerate guizzano nel sole sfaccettate dalle brezze un'immensità confusa si diverte coi bragozzi rotondi le paranzelle alla pesca le sofisticate vele bianche e piccolo sottocosta, il gozzo marinaro Laggiù per l'orizzonte bastimenti e petroliere traghetti e containers per sempre sospesi ammirati lontani non più di ricordi E lo strano rumore che fa il mare quando incupisce ascolta! uno sciacquìo d'accordo quando s'impegna a suonare il suo spartito quando il mare mugghia e si mette in scena spaventa ed emoziona racconta di nuove sciagure di vecchi venti di rive d'alga dello ieratico cormorano ti ricorda i bianchi crisantemi al largo ma anche i nontiscordardime turchese sopra gli scogli bianchi s'infiamma sui lividi viola di certi tramonti filosofeggia sui lampi azzurrini dei fari lontani adirato ondeggia sui grigi delle nubi impenetrabili Il mare non è che un cielo caduto Ed allora sotto quale fondo nascosto di luce che acceca mi dovrò perdere? I miei ricordi sono impronte di gabbiani frammenti di brillanti pietrosi lucidati dall'onda e quando i miei occhi diverranno trasparenti sarò pulito e senza scaglie alla meta e senza doglie io che ho sempre creduto al mare ed alle sue sirene.