¤ La Torre ¤

Conta le Onde Finchè Non Finiscono


Dopo i giorni di ventose non sai di qualcoloretingerti il sapore vitae t'assale il dubbioquando cerchi sotto la voce sensoe se il pieno giorno scricchiola come un ossosotto i dentie l’onda è troppo deboleper salire sullo scoglioallora sai come ti senti increduloalla vastità del maregli occhi abbagliati dentro la lucediffrangente sull’onda,le nuvole biancovestiteil  vento strappavelesono specchi da guardare.Come regolo calcolatorele ossa di seppia sulla seccala schiuma il fango renosoi ricci  e le meduse e i granchima l’onda è troppo deboleper salire sullo scoglioallora credere per dubitarediventano ganasce d’una pinzain cui il corpo si trasmutaa muscoli serratiSotto un sole di gennaioluce ch’è troppo di riflessoimmediata si vuole la chiarezzaSotto una lente puntata al tramontonell’attesa della sera quando i gabbiani grideranno al cielo rossoe le luci scintilleranno a marecoprendosi gli occhisi fa venire nottesi può solcare il silenziofarsi prua che apre il marea bocca aperta per una direzionefino al brivido di freddoche ti sveglia all'ombra d'una nuvola.Grida un gabbianoed uomini anziani parlano di morte.