Tra le onde dell’Oceanoper un dio rabbiosol’Arca oscillerebbe ancorae c'è chi aspetta da tempopromesse ad occhi chiusifacili sortileginuove costellazioni ed alirotte sconosciutevia dalle nebbie che oscurano gli oblòlontanoda un secolo arroventatodai fili spinati all’orizzonteda croci anonime su tumuli di pietre.Il segnale dell’intelligenzaviene mandato a rivalo si vede là sugli elevati pennonisventolare vicino alla speranza,ma lenta risale da Oriente la lunavergognosamente velata dai dubbi annuvolatisi oscura la luce sul domanisu un bianco stuporein una pioggia di pezzi ricadenti.