Minas Tirith, il Tor

Nel Mediare la Via? Tratto da Don Chisciotte di Guccini


MagOscuro. Cascata fuori Scilla, anno 2777 dalla Fondazione di Reggio Città. Cosa mi impedisce di evolvermi e passare al livello successivo? Cosa m’impedisce di fare magie vere? I miei racconti non trasmettono emozioni, le mie magie non creano legami con mondi alternativi…c’è ancora gente che sostiene la mia incapacità a creare un racconto… Così rifletteva un giovane, nato dalla fusione del vecchio e del nuovo, d’una maestra ed un artigiano, nato da due mondi diversi; quello dell’insegnamento e quello dell’amore.Questo ragazzo, capace di riflettere solo nell’acqua sebbene lui amasse il fuoco e delle necessità dell’elemento necessitasse. La ricerca continua della perfezione e l’incapacità a raggiungerla.Due soli amori nella sua vita; un’algida norvegese rossa, frutto delle nevi e del regno delle fate la Fata Irlandese, ed una ragazza del nord della penisola, frutto del commercio becero e violento e delle vastità del mare, la Piccola. Entrambe incontrate nella dimensione dello spirito e lì amate e perse, dopo delle Cerche che li avevano spinti a toccare il mondo delle idee e anche dell’amore spirituale e poi, sconfitti, ne erano stati cacciati fuori. Perdendo anche il loro legame, ormai saturo perché troppo sviluppato in ogni direzione. Il MagOscuro uscì dall’acqua, si asciugò col panno che aveva portato con sé, si vestì della tunica col cappuccio scura e dotata di impermeabile e dei jeans neri. Prese il suo bianco bastone e la spada "Artigiana" e montò a cavallo. Egli intendeva tornare a casa entro sera e questo, credetemi, solo con l’aiuto di Fratello Cavallo era possibile. Egli lo incitò con una leggero tocco di briglie e una parola all’orecchio e il cavallo partì al galoppo. In tutta fretta percorse la Costa Viola sull’autostrada ormai senz’auto, spesso incontrava altri viaggiatori a cavallo o in bicicletta. Alcuni ancora sulle poche moto rimaste. La mia vita è stata un viavai d’amori fisici e mentali, Cerche verso la perfezione nella scrittura, verso l’abilità nel parlare, per certi versi un fallimento, per altri una eterna insoddisfazione…i veri amori persi per strada, la famiglia originaria distrutta e lui, capace solo di perdere tempo. Tornava da Messina dopo un’estenuante lotta verbale coi docenti. Incapaci di capire le sue necessità a cambiare ordinamento, la sua necessità d’essere aiutato a capire. Capire cosa? Gli chiedevano e lui: me stesso. Capitan Sterminio. Locanda di Archi, tarda sera. Un tizio da pizzo rosso e capelli ricci, alto circa due metri e possente di muscoli, sulla cui schiena stavano appesi uno spadone rosso e un fucile, fumando un sigarillo e raccontava, ubriaco ad un altro amico di bevuta. Questo gli aveva chiesto di parlargli del MagOscuro: “E’ un pazzo, bisognerebbe d’uno psicologo. Contraddirlo non conviene, il suo umore è troppo ballerino. Grasso e triste, lo puoi vedere dai suoi occhi, è solitario ed ha cominciato tutto per una promessa.” L’uomo gli aveva chiesto, mentre Paco beveva dal suo boccale, che tipo di promessa? E il rosso aveva continuato: “E’ Promessa che riguarda la Cerca della Conoscenza e dell’amore per la Letteratura verso la gloria che sopravvive alla morte, l’ha fatta ad una donna, che lui chiama Sofia. Ma è una professoressa universitaria, che si prostituisce, come pochi ormai per la Dea Conoscenza. Lascia stare, ti dicevo: Da giorni prendiamo solo calci nel sedere, non sappiamo bene dove andiamo e mangiamo poco. E questo pazzo scatenato che è anche molto ingenuo, proprio ieri s’è scontrato a parole con un Castellano, tale Ser Algido che gl’ha detto di non saper scrivere. Il problema è che lui, in casa del castellano, aveva detto al Castellano di non sapere scrivere dopo aver letto una volta una raccolta che l’uomo s’era pubblicato da solo!" Il rosso, che si faceva chiamare Bruno, scosse la testa e disse: ” E’ sognatore, testadura ed idealista. Io invece sono realista e, visto che sono convinto delle sue capacità gli ho chiesto un castello. Mi farà governatore, avrò soldi e un vasto dominio. Quanto è vero che ho anche un cuore e che il mio nome è Capitan Sterminio.”A quel punto, il grasso ragazzo di cui stava parlando, apparve sulla porta e disse”Paco, alza il tuo deretano e seguimi. Reggio dista pochi chilometri e sono stanco. E gl’altri c’aspettano a Napoli. Dobbiamo passare dal Portale ed è un casino, lo sai, con armi e bagagli!" Il rosso non accennò a muoversi, allora Daréios, noto come MagOscuro nelle storie, insistette:“Leviamo l’ancora Paco, è tardi. Tra i cinici, indifferenti che disprezzano i valori e i paurosi che non fanno il loro dovere perché non gli piace lavorare, tu ti batti per portare la bandiera d’entrambi! Io almeno sono solo ozioso!”Si appoggiò sul suo bastone quindi, prima di bergli tutta la birra, dopo avergliela presa dalle mani. I presenti iniziarono a ridere e a protestare”Paga il prossimo giro, tirchio, scroccone!”. Allora lui rispose, citando Guccini:”L'ingiustizia non è il solo male che divora il mondo, anche l'anima dell'uomo ha toccato spesso il fondo, ma dobbiamo fare presto perché più che il tempo passa il nemico si fa d'ombra e s'ingarbuglia la matassa..."Il rosso lo guardò e, a insultarlo d'incoerenza, dopo le parole appena dette, disse”A proposito di questo farsi ombra delle cose, l'altro giorno quando eravamo ai Mulini, ricordi? Perché me li hai fatti bruciare? Non è mancanza di rispetto dei valori? Tanto che alla fine ce le hanno date caproni e pastori! Io sarò ozioso e dormo, ma non sono infame. Credo solo in quello che vedo, la Realtà, proprio come so che ora ho fame !”Alzò la testa e s’incappucciò. Il MagOscuro disse, serio:”Uomo, anch’io sono realista. Ma come dice il detto, “Fatti Fissa” Cioè, chiudi gli occhi e fingi di vedere altro. Intanto salvaguarda gl’interessi che hai scelto di servire. Così fanno tutti.” Pagò la birra e comprati pane e formaggio, quindi aggiunse, sussurrando al socio:“Prima d'oggi mi annoiavo e volevo anche morire, ma ora sono un uomo nuovo che non teme di soffrire... “Bruno lo guardò serio e disse, mentre saliva in sella sul suo possente stallone, l’unico che reggeva la sua possanza e la sua altezza:”Caro Daréios, io sono un povero ignorante e del tuo discorso c’ho capito poco. Ma anche ammesso che il coraggio, mi cancelli la pigrizia, vuoi proprio riportare la giustizia? In un mondo dove regna la legge del più forte e il "capitale" avidamente mangia tutto, che piani hai, ti decidi a dirmeli ?” Dopo mezz’oretta, ormai erano le undici di sera, MagOscuro si fermò e girò sulla cavalcatura, per dire:”Sono superstizioso, lo sai. Ne parliamo a Napoli con gli altri…Per la giustizia dimmi…vuoi cedere alla paura, solo perché sconfiggere ricchi e denaro è diventata dura? Dovrei forse cedere la mia dignità, dopo tanto lavoro e certezze che posseggo, divenire umile ed accettare la loro viltà?” Bruno, alias Capitan Sterminio si getta dell’acqua in testa, mentre, superato un ponte entravano a santa Caterina, nord di Reggio, annuì e disse”No, hai ragione, abbiamo parte del passato in comune e costruiremo un ottimo futuro, amico mio.” In verità pensava altro, ma non lo disse. Capitan Sterminio era curioso. Da tanto tempo gli mancava la novità. Entrarono quindi in città per dirigersi al portale che si trovava a pochi chilometri, proprio al centro, sulla Via Marina. Fine Prima Parte.