CreativaMente

Milano da bere


Settimana di ferragosto. Strade assolutamente deserte. I sopravvissuti alla catastrofe nucleare sono asserragliati nei supermercati o nell'astanteria degli ospedali. Lavoro con fatica e un filo di noia, incoraggiato solo dalla prospettiva di una vicina vacanza. A casa mi aspetta una pizza tiepida preparata da una moglie mesta e in gramaglie: è stata ingiustamente torturata dal suo capo.Quando tutto sembra perduto decido di riprendere in mano la situazione. "Giro in bici, gelato e parco?" Mi accorgo subito che la mia proposta potrebbe risultare letale. Ma tant'è, la coniuge è già sulla porta di casa.Saliamo sulle bici e inizia a piovere, mi aspetto che si apra una voragine sotto di noi e che appaiano i cavalieri dell'Apocalisse. Nel parco Sempione una musichetta risaputa, stile sanremo 1970, non mi dice nulla di buono. Sotto il capannone si accalcano un centinaio di persone malcombinate: anziani latin lover, stranieri in cerca, giovani tatuati con debite canottiere traforate. Tutti ballano, in maniera approssimativa, ma ballanoResto fuori dal tendone, non mi sento parte di questo strano rito estivo, bevo una birretta che si annacqua con le gocce di una pioggia sempre più insistente. Siamo costretti a ripararci nell'antro infernale dove i decibel si moltiplicano frustando i corpi sudati delle coppiette. Alla fine ci arrendiamo e iniziamo a ballare. Non abbiamo molta pratica e di solito le nostre imperizie ci portano a qualche furibondo litigio in mezzo alla pista ma questa sera è diverso. Qualche divinità benigna ha deciso di soccorrerci. Riusciamo a seguire la musica, i piedi si muovono a dovere, azzardiamo qualche riuscito volteggio. I pensieri si sciolgono sotto l'incalzare di un valzer e di una polca. Ormai siamo parte integrante del gruppo di ballerini che ci sospinge, ci sostiene, ci accarezza. I muscoli guizzano, i gesti si fanno (o ci sembrano) sempre più sapienti. E' una specie di gioia lieve e senza nome che alleggerisce pesi lavorativi e fatiche esistenziali.Torniamo a casa canticchiando il ritornello di una canzone dell'èquipe 84: anche la pioggia sembra più amichevole.