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Non esistono più gli uomini di una volta (parte seconda)


Dalle mie visite alle comunità virtuali colgo un generale lamento femminile sulla volgarità e le caratteristiche stereotipe degli approcci on line.Sembra che i maschietti in rete non riescano ad esimersi dal vantare le proporzioni esagerate dei loro attributi o altrattanto esagerate e inesauribili capacità di "tenuta". La risposta femminile a questa fiera delle vanità un pò stanca e risaputa è solitamente uno scherno sdegnoso o una reazione di noia infinita.Dall'altra parte un mio paziente mi parla della sua difficoltà ad accorciare le distanze quando conosce una possibile "preda". Parla di argomenti molto generici e, quando esaurisce i temi politici, o i reportage di viaggi, si ammutolisce aspettando un'imbeccata che spesso non arriva. Mi dice che fa fatica a parlare di sentimenti, a entrare nell sfera della intimità, gli sembra di essere importuno di poter violare lo spazio privato dell'altra.Mi chiedo se sia venuto meno una sorta di lessico affettivo, un vocabolario del corteggiamento che i nostri padri conoscevano bene, dovendo mascherare impulsi e desideri considerati inaccettabili, almeno nella loro forma manifesta.Ora che possiamo dire tutto, ora che ogni forma di sentimento e di sensualità è stata sdoganata, ora che la maschera è caduta , arriviamo all'afasia. Non sappiamo più dire e non dire, alludere, suggerire.Non ci resta che l'attacco aggressivo "sai quanto ce l'ho lungo..." o il silenzio