Tour Leffre

Post N° 15


Uscii dal mercato e mi avviai verso il parcheggio. Vidi un ubriacone appoggiato a un muro, con la testa penzoloni. Le mosche lo tormentavano. Mi fermai e gli infilai in tasca un dollaro.Arrivai al parcheggio. Raggiunsi l’auto, salii. C’era un’ altra gabbia, anch’essa coperta. Mi assicurai che tutti i finestrini fossero chiusi. Poi feci un profondo respiro e tolsi lo straccio. Dentro un c’era un uccellino. Rosso. Guardai meglio. Non era un passero. Era un canarino tinto di rosso. Ehm ehm. Ah. Oh.Avrebbero potuto prendere un passero e tingerlo di rosso. No,dovevano prendere un canarino, cazzo. E non potevo liberarlo. Sarebbe morto di fame, là fuori. Dovevo tenerlo. Ero stato fregato.E truffato.Avviai l’auto e me ne andai. Imbrogliai i semafori e infine arrivai alla superstrada. Mentre guidavo udii un lieve rumore. Lo sportello della gabbia si era aperto e l’uccellino era uscito. Si mise a volare di qua e di là dentro l’auto. Il canarino rosso. Un tizio nell’altra corsia vide tutto e cominciò a ridermi dietro. Io sollevai il medio. Il suo viso fu attraversato da un truce cipiglio. Vidi che allungava una mano. Abbassò il finestrino, mi puntò contro la rivoltella e sparò. Era un tiratore da quattro soldi. Sbagliò. Ma sentii la pallottola passarmi vicino al naso. L’uccellino svolazzò freneticamente e io accelerai. C’era un foro in entrambi i finestrini, uno in entrata, l’altro in uscita. Non guardai indietro. Premetti l’acceleratore a tavoletta. Lo tenni così finché non arrivai alla mia uscita. Poi guardai indietro. Il mio amico non si vedeva da nessuna parte. Allora sentii l’uccellino. Mi si era posato sulla testa. Riuscivo a sentirlo. Poi la mollò. Sentii gli escrementi dell’uccellino che cadevano.Non era stata una giornata molto buona, per me.Niente affatto. Nick Belane