Tra_Donne

IL QUARTO FIGLIO


 Oggi voglio parlarvi del mio quarto figlio. Si chiama Tommy. Tommy è entrato nella nostra casa quasi dieci anni fa, in un momento molto difficile per la nostra famiglia. I miei figli avevano sempre desiderato un cane, ma io avevo sempre svicolato...bastavano loro tre. Un giorno, però, per una di quelle circostanze fortuite, che poi tanto fortuite non sono, una mia amica mi parlò di lui. Mi raccontò che Tommy cercava una casa e, se non avesse già avuto un cane e un gatto, lo avrebbe preso lei, tanto se ne era innamorata. "Perché non lo prendi per i tuoi figli? A loro farà bene, in questo momento..."E' stato così che mi sono ...fregata da sola. Qualche giorno dopo, Tommy arrivò in casa nostra. Era una piccola palla di pelo fulvo, morbidissimo, con una coda foltissima color crema e due occhi scuri che parlavano. Mi dissero che era un incrocio tra una volpina e non so che altro, però era proprio carino. Aveva tre mesi. Ricordo ancora la gioia dei miei figli e pure la mia, anche se Tommy, essendo un cucciolo, la "mollava" da tutte le parti. Credo che sia stato un po' "terapia" per noi, in quel momento. Ha distolto l'attenzione dei miei figli dalle vicende tristi che erano loro crollate addosso, e ci ha fatto tante volte ridere con le sue buffe espressioni.Già, perché Tommy, come tutti i cani, ha delle espressioni che io definisco "umane".Tommy è assolutamente convinto di essere il mio fidanzato. Guai a chi mi tocca. Un passo faccio io, e un passo fa lui. Se io sto in cucina a lavorare, lui si acciambella su una sedia e dorme, ma con un occhio solo. Se io mi sposto dalla cucina, lui mi segue. Praticamente fa i chilometri appresso a me che non sto mai ferma. La mattina, a qualunque ora io mi alzi, lui si alza con me e si siede sulla panca a farmi compagnia mentre faccio colazione. Ma la cosa non è per niente disinteressata. Lui mira, ovviamente, ad avere un pezzetto di quello che io sto mangiando. E allora comincia la sceneggiata. Con la zampina comincia a "bussarmi" sul braccio, dapprima molto delicatamente. Tiene lo sguardo fisso sul mio toast, contando ogni mio boccone. Quando vede che il toast è quasi alla fine, comincia a "bussarmi" con molta insistenza e con gli occhi mi fissa: "Me lo vuoi dà un pezzetto, sì o no?" E' scontato che l'ultimo boccone è il suo. Solo allora scende dalla panca e se ne torna a dormire, spaparacchiato ai piedi del mio letto. Sopra, non sotto, naturalmente. E mentre io mi preparo per andare a lavorare, il suo sguardo è ancora una volta umano. Mi dice: " Vai, vai a lavorare tu, che io me ne sto qui come un pascià!"E poi dicono: VITA DA CANI!!!P.S. Tommy non è quello della foto, naturalmente. Lui è molto più bello, ma siccome è molto amante della sua privacy, ha detto che guai a me se lo mettevo sul blog!