Tra i miei sogni

Ci sono a volte quei ricordi....


...che tornano ad affiorare improvvisamente, sorprendendoti, facendoti pensare "questo proprio non lo ricordavo". Eccone uno, fresco fresco per voi, un ricordo di com'ero, di un lato di me che avevo perduto nei meandri del mare nero della mia memoria .Bene, quando andavo alle superiori, mi accadeva una cosa strana, particolare: mi piaceva un ragazzo, uno sconosciuto, lo vedevo e tac, scattava qualcosa dentro di me. Ogni giorno vagavo per il cortile della scuola per cercarlo, vederlo, osservarlo, fargli capire che avevo un certo interesse verso di lui. Insomma, iniziava il gioco degli sguardi... gioco che ho sempre amato, al quale ho sempre attribuito una grande importanza, tramite il quale lasciavo entrare chi volevo, dentro la mia anima. Non sguardi seducenti della serie "sai che mi piacerebbe fare con te?!", più che altro sguardi che dicevano "hei, sono qui, mi vedi? Mi piaci, ti piaccio?" e cose così. Insomma lo sguardo come mezzo per palesare un certo interesse platonico, niente di più, ero una ragazzina! :-)Comunque... per giorni andava avanti così, era emozionantissimo, e divertente, era come cercare di conoscere una persona non attraverso le sue parole ma entrando dalla porta speciale aperta direttamente sul suo cuore.In particolare ricordo di una ragazzo... io ero in seconda magistrale (in realtà avrebbe dovuto essere la terza!), lui faceva la quinta ragioneria. Le due scuole condividefvano il cortile ed a ricreazione uscivamo tutti alla stessa ora per quei 15 minuti d'aria. Non ricordo come e perché lo notai, ma era carino, mi piaceva, e cominciai il gioco degli sguardi. Anche lui stette al gioco, ogni tanto ci sorridevamo appena, o restavamo serie e facevamo a chi abbassava la testa per primo, comunque per parecchi giorni è andata avanti così, e il mio interesse per lui cresceva.Poi un giorno, alla partita di pallone organizzata dalla scuola, sugli spalti dello stadio, una mia amica prende e va da lui a dirgli "Guarda la mia amica vorrebbe conoscerti". Tra parentesi, l'avrei uccisa, e quando stavo per sprofondare dalla vergogna, lo vedo alzarsi e venire verso di me. O mammina, avevo il cuore che batteva a mille! Lui, occhi nocciola, capelli castani, jeans e t-shirt, mi appariva sempre più carino man mano che si avvicinava. Io guardavo ovunque tranne che nei suoi occhi, mi vergognavo troppo... si sedette vicino a me ma non troppo ed eserdì con un "ciao" seguito dal suo nome, che non ricordo. Ecco... queste poche parole furono per me come un ago per un palloncino gonfiato ad aria... in un attimo tutto ciò che avevo messo su e costruito con la fantasia, tutti quegli sguardi dolci e maliziosi, rubati, puf, scoppiati, crollati, sgonfiati, raffreddati, morti, già bell'e che sepolti! Con una scusa mi allontanai e da quel momento per me lui non c'era più.Non sò dire perché... in fondo non potevo aver intuito qualcosa che non mi piaceva solo da quelle 2-3 parole, la sua voce era normale, non come quella di Ceccherini quando canta "dammi il tuo amore, non chiedermi niente..." in "Fuochi d'artificio", era stato carino e gentile, il viso sorridente. Ma il giochino si era rotto ed era impossibile ripararlo... ed anche se l'avessi fatto, a me non piaceva più. Era l'amore platoniche che cercavo? Qualcosa di surreale e frutto della fantasia alla quale abbinare solo un paio di begli occhi provenienti dalla realtà? Per quanto volevo che durasse quell'innocente scambio di occhiate, prima che lui si stancasse, o si facesse avanti come ha fatto, anche se spinto da una mia amica? Non sò rispondere, sò solo che questa cosa è successa altre volte e solo in un caso poi la cosa è andata in porto... il mio primo amore, che quando poi si è fatto avanti, beh, ero talmente cotta che era impossibile tirarsi indietro.Anche con mio marito c'è stato inizialmente un gioco di sguardi, ma non così particolare ed acceso, sebbene poi il sentimento che avevo ed ho verso di lui sia milioni di volte più forte di quello che ho provato per quegli sconosciuti poi conosciuti e bisfrattati!Ora che son cresciuta (?)... se per una malaugurato caso della sorte, non avessi al mio fianco l'uomo che amo con tutta me stessa, come mi comporterei?Devo ammettere che sono sempre stata attratta dal "platonico"... anche nelle mie storie molto spesso i protagonisti ci mettono un secolo prima di arrivare al sodo, e descrivere l'atto amoroso in sè mi piace meno che parlare degli sguardi, dei sorrisi, delle fortuite carezze, del "ti prendo o non ti prendo la mano" del "ti bacio o aspetto un quarto d'ora a 2 millimetri dalle tue labbra".Che posso farci, son così! E menomale, dico io, è bello avere delle particolarità, delle stranezze, lati del carattere incomprensibili perfino a noi stessi, o sarebbe una noia, non credete?Comunque... se qualcuno che legge si riconoscesse quale "ragazzo sedotto e abbandonato da sguardi innocenti"... mi scuso qui e ora, perdono se non l'ho fatto prima, non ve la siete mica presa vero? Non avete fatto niente di sbagliato, eravate molto carini, ricordo i vostri sguardi con emozione, ma dovevate fermarvi lì, avete bucato il palloncino che invece di esplodere si è sgonfiato d'un botto facendo quel divertente rumore di pernacchia che vi ha lasciati lì come dei baccalà, o meglio, con lo sguardo da cernia perso nel vuoto dove fino a pochi secondi prima c'erano i miei occhi.