Tra i miei sogni

Nevica...


Amo la neve, mi emoziono nel guardarla proprio come un bambino, mi da pace, una tranquillità interiore che non raggiungo in nessun altro momento e con nessun'altra cosa.Però adesso non ci voleva!Devo tornare a casa, nel paesello lassù sul monte e non vorrei dover mettere le catene (soprattutto perché non saprei da che parte cominciare!). Mia figlia esce alle 4 da scuola; le 4 è un orario critico, visto e considerato che adesso è mezziogiorno, dicasi ora più calda della giornata, e qui fiocca che è una meraviglia! Ho la vaga impressione che domani mattina resteremo a casa, ci metteremo le tute imbottite, scarponi da neve, ci attrezzeremo con sacchi neri della spazzatura e ce ne andremo giù per la discesa a scivolare come matti, sperando ogni volta di mancare il muro, o le macchine parcheggiate (poche in verità, siamo 84 al paesello, di cui la maggior parte anziani e non motorizzati!).
Il mondo coperto di neve è incantevole. Il silenzio che ne deriva e surreale, si sente solo il rumore del vento e quel leggerissimo fruscio dei fiocchi di neve che si posano sugli altri fiocchi. Se si chiude gli occhi, sotto la neve, senza l'ombrello, sembra di essere in un altra dimensione, liberi, a tu per tu con l'universo, con qualcosa di superiore che ci sovrasta, soprattutto quando è buio e il cielo è più scuro del piombo.Il vento di oggi fa cadere la neve quasi in orizzontale, fuori si gela, le persone corrono a casa al calduccio (chi può farlo!) e pregano che sia l'ultima sfuriata di questo lungo inverno umido, e che nonappena la pianta di nevicare, ci si avvicini alla tanto agognata primavera, mai desiderata come quest'anno!Io amo l'inverno, è necessario, è quel che ci vuole dopo un estate rovente, anche perché senza il freddo non ci godremo poi la dolcissima primavera con gli alberi in fiore, l'erba verde, il cielo azzurro, le passeggiate in campagna, i giacconi finalmente riposti negli armadi, le prime maniche corte con le braccia bianche che non vedono il sole da un po, i colori e le mille sfumature dei campi, le nuove foglie sugli alberi e via così, potrei parlarne per ore...Ma ora vi lascio, torno al mio lavoro, ai miei doveri, e cerco di non ascoltare il mio stomaco che scalpita affamato!Un abbraccioA.