Tra le mie mani
Non si può guarire solo con le parole. Ammalarsi sì. Probabilmente non è molto difficile.
"[Voglio rimanere qui e raccontare le cose più semplici].
Descrivere la foglia che è appena caduta. O la catasta di sedie in veranda. O le falene attratte dalla lampada.
E raccontare ciò che avviene durante la notte finché il buio si tramuta in luce, fino ai cambiamenti di colore.
Potrei rimanere qui seduta per giorni e notti a descrivere ogni stelo d'erba, ogni fiore, i sassi del muretto, le pigne.
Solo dopo, quando mi sentirò pronta, passerò a scrivere di me. Del mio corpo, per esempio.
Comincerò da lui, da ciò che è tangibile. Ma anche con lui partirò da lontano, dalle dita dei piedi, per avvicinarmi pian piano.
Descriverò ogni sua parte, ne annoterò le sensazioni, quelle di un tempo e quelle attuali.
I ricordi della caviglia, per esempio, o della guancia, o del collo. Perché no?
Attraverso le carezze, i baci, le cicatrici. [Mantenermi viva con la scrittura].
Ci vorrà un sacco di tempo ma ne ho molto a mia disposizione. La vita è lunga e voglio raccontare di me stessa,
raccontare quello che probabilmente nessuno mi racconterà mai.
La mia storia. Senza aggiunte, ma anche senza detrazioni.
Scrivere senza pretendere nulla. Da nessuno.
[Scrivere solo la mia voce]."
[David Grossman,
Che tu sia per me il coltello]
« Pearl days. | It's either love or hate. » |
"C'era un uomo che partiva, viaggiava,
e quando tornava, prima di lui arrivava un gioiello, in una scatola di velluto.
La donna che lo aspettava apriva la scatola, vedeva il gioiello
e allora sapeva che sarebbe tornato.
La gente credeva che fosse un regalo, un prezioso regalo per ogni fuga.
Ma il segreto era che il gioiello era sempre lo stesso. Cambiavano le scatole ma lui era sempre quello.
Partiva con l'uomo, restava con lui ovunque andasse,
passava di valigia in valigia, di città in città, e poi tornava indietro.
Veniva dalle mani della donna e lì ritornava,
esattamente come l'orologio ritornava nelle mani dell'Ammiraglio.
La gente credeva che fosse un regalo, un prezioso regalo per ogni fuga.
Invece era ciò che custodiva il filo del loro amore,
nel labirinto di mondi in cui l'uomo correva, come un'incrinatura lungo un vaso.
Era l'orologio che contava i minuti del tempo anomalo, e unico,
che era il tempo del loro volersi.
Tornava indietro prima di lui perché lei sapesse
che dentro colui che stava arrivando non si era spezzato il filo di quel tempo.
Così l'uomo arrivava, infine, e non c'era bisogno di dir nulla, di chiedere nulla, né di sapere.
L'istante in cui si vedevano era, per tutt'e due, ancora una volta,
lo stesso istante."
[And the map led
exactly to you.]
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Nickname: Shinin.Layla
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