Tranche de vie

Correva l'anno


L'aroma di Pino SilvestreCi si avvicinava di gran carriera alle gioiose festività del Natale cristiano. Le temperature erano decisamente al di sotto della media stagionale con frequenti acquazzoni, nuvolosità sparse e nebbie in Val Padana. Quell'anno  -tanto per intenderci erano passate 87 primavere dalla disfatta badogliesca caporettiana,- proprio in funzione delle basse percezioni epidermiche ai rigidi rigori del vento siberiano che inopinatamente soffiava, credo sinceramente, senza rendersene conto, anche sulla Capitanata invece che nelle jacute lande, decisi di acquistare un nuovo computer. Voi, dipietramente, mi chiederete: "Che c'azzecca?". Altrettanto io preciserei: "Per il freddo!". Perchè mettersi ad arronzare su Via Galliani o inviare fermo-posta letterine alla "C'è posta per te" per trovare l'anima gemella quando il signor Bell mi ha messo a disposizione, seppur a pagamento, uno strumento che mi permetta di evitare raffreddature?Con la mia scarsa conoscenza dell'internetto mondo frocio, inizio ad iscrivermi, profilarmi, loggarmi, loadare foto e chi più ne ha più ne metta.In quanto carne fresca, pur con i miei quasi 35 anni a decorrere dallo sbarco di Armstrong, iniziai ad attirare le mosche sul miele. Inciso: leggasi "mosche" gli affamati di sesso, di morbose curiosità e quant'altro; "miele" in quanto me stesso medesimo sottoscritto, povero "curioso" del mondo gay, semivergine di tutto.Tal Luigi03, nickname di tutto rispetto ed assolutamente anonimo e inoffensivo all'apparenza, fedele come i Carabinieri dal momento che ad anni di distanza fieramente viene utilizzato, mi contatta. "Cazzo!" -con decenza parlando- mi dico "manco sono arrivato che subito faccio colpo...!". Il mio ego si rinvigorisce. L'estasi amorosa in realtà dura pochissimo considerato che il buon Luigi03, dopo essersi dipinto come morigerato adoratore delle beltà maschili, chiede al sottoscritto di indossare (sic) per lui perizoma e tanga -non insieme ovviamente. Per quanto il mio deretano sia assolutamente degno della lingerie summenzionata, confortato vieppiù dalla mancanza di peli superficiali e da una gradevolissima leggiadria tipica delle pelli dei neonati tale da dargli l'appellativo di "pelle di pesca", non mi sembrava il caso di provvedere all'incauto acquisto della biancheria richiesta. Pertanto, sdegnato, ma mantenendo il mio british aplomb, declinai l'invito suggerendo al buon uomo di soddisfare le sue curiosità presso altri lidi più accondiscendenti; ergo, lo mandai "a fanc..".Tra alti -pochi- e bassi -molti- venni contattato da tale Pino Silvestre. Il nome era tutto un rinfrescante programma da Arbre magique per abitacolo FIAT. Si decise per un appuntamento anche perchè il ragazzo, pur essendo notevolmente più giovane di circa 13 primavere del sottoscritto, sembrava affidabile ed era inutile tirarla per le lunghe. Ci si incontrò una mattina a ridosso dell'Epifania  sessant'anni dopo la bomba di Hiroshima in stazione a Foggia. Arrivai un po' prima del mio solito in stazione -dato il mio pendolarismo lavorativo- proprio in funzione dell'incontro. Il fanciullo mi confessò che il suo vero nome era Leone e mi ritenni fortunato: Pino non mi piaceva proprio -chiedo scusa agli eventuali lettori di nome Giuseppe, Beppe, Peppe a Papa Peppino Ratzinger et similia. Fui abbastanza entusiasta dell'incontro da promettergli, per il nostro successivo rendez vous, un bacio. Diciamo che da quel momento le cose hanno poi seguito il noro normale decorso di una coppia che si conosce e decide di "mettersi insieme".Una breve premessa: ho sempre odiato gli incontri clandestini in auto. Non discuto che le necessità spesso spingano a soluzioni di "incontri appartati" in automobili, monovolume, jeep, autoarticolati, Ape Piaggio e qualsiasi altro mezzo con tre o più ruote ma, fortunatamente, tanto la mia fantasia quanto le mie condizioni familiari hanno consentito di portare i miei fidanzati a casa. Non vivo solo ma i miei genitori sono sempre stati comprensivi. Certamente ho evitato di raccontare che gli incontri erano il normale seguito di un contatto on-line e le scuse -qui la mia fantasia docet- sono sempre state assolutamente credibili.Torniamo a Pino Silvestre. Con la nobile scusa di dare ripetizioni di Inglese, il mio boyfriend, tutti i sabato pomeriggio veniva a casa: dieci minuti di Inglese e poi da una Lingua all'altra...scusate la volgarità. Ho dei genitori distratti o comprensivi: pensate come volete. La relazione va avanti per tre mesetti..anche quattro. Ci permettiamo anche un lungo weekend a Roma -per inciso mio regalo per compleanno e per primo esame universitario della mia dolce metà. Il problema di quest'ultimo, però, aveva un senso di inferiorità non tanto reale quanto psicologica: non avendo grandi disponibilità finanziarie -come se poi io fossi la filiale della banca d'Italia- Pino tendeva ad essere con le persone in un certo senso aggressivo: non tanto con me quanto con gli altri Il timore di sentirsi inadeguato sia economicamente sia culturalmente sia dal punto di vista dell'aspetto fisico -per quanto non fosse un "brutto": che dovrei dire io allora?- lo portavano ad una difesa nel parlare che spesso sfociava in veri e propri attacchi verbali che rasentavano l'offesa. La relazione terminò subito dopo la Pasqua cattolica dello stesso anno che, in quel determinato caso, cadeva attorno alla data del mio Santo. Il tomo, senza eccessivamente crearsi problemi, mi disse che aveva perso interesse in me. Grazie. Molto gentile. La superficialità dei suoi ventidue anni fu ora palese: chiamato a ricamare di fino, il taglialegna mostrò le sue umili origini. Nulla toglieva, però, che egli volesse conservare l'amicizia, che si uscisse assieme e, se il caso, magari lo riaccompagnassi a casa la sera -egli senz'auto nè patente a venti chilometri da Foggia...cerrrrtooo che accettavo. Beh, l'anello al naso ancora non lo avevo. Con l'Innominato misi, però, ahimè, troppo spesso anche quello. Purtroppo sono un non-Stronzo.