Tranche de vie

Pronti, partenza...Via!!!


Prima di entrare nel merito del prossimo capitolo mi preme puntualizzare una cosa: spesso -i film americani hanno una vera e propria epopea su questo- quando vi sono problemi o delusioni "cardiache" -leggasi "amorose"- si ricorre ad una vigorosa ubriacatura a voler dimenticare, seppure per poco, gli acciacchi dell'avverso destino. Poichè io sono astemio, a parte un bel moscato frizzante o spumante o champagne -noblesse oblige- non potevo rifugiarmi nell'alcol. Per quanto riguarda la droga: neanche a parlarne: sono fobico alle siringhe e certo non mi metto a spendere soldi così, senza considerare i danni alla salute. Mi sovviene, a tal proposito, un bell'episodio scritto da Luciano De Crescenzo per il suo "Così parlò Bellavista" che faceva pressappoco così: "La cocaina costa 100mila lire al grammo; sotto casa mia ci sta Samantah (con la "h") che, per 50mila lire ti fa il servizio sopra e sotto. Allora io mi domando: è meglio spendere 100mila lire per quella schifezza di cocaina o farsi un abbonamento a Samantah?". A Voi l'ardua sentenza. Se a me, d'altro canto, lo avessero chiesto, piuttosto che a Samantah, con la "h", avrei magari fatto l'abbonamento al fratello qualora ne avesse avuto uno. Voi, cari e pazienti lettori?Torniamo a noi. Escludendo alcol e droga, io fuggivo dalla triste realtà viaggiando. Sì. Mare o gaudenti città: queste erano le mie destinazioni. Se si trattava di andare al mare, mi concedevo una settimana di completo relax fisico mentre mi struggevo interiormente. Qualora, invece, si fosse trattato di andare per città, Berlino rappresnetava tanto la bellezza di una città assolutamente interessante in quanto a cultura, fascino e storia recente più o meno drammatica quanto l'appeal di una metropoli i cui divertimenti notturni non hanno nulla da invidiare alle più pubblicizzate Amsterdam o Londra e io, per come mi sentivo in quei giorni, mi godevo tanto la Berlino diurna quanto ancor di più quella trasgressiva by night.