Transmission

East India Youth - Total Strife Forever


 Pollice straordinariamente levato: Se pare esserci una scarsità di idee nella musica alternativa di oggi, è probabilmente perché William Doyle, l'uomo che si cela dietro East India Youth, le usa tutte quante. Total Strife Forever è un disco sorprendentemente vivido e inventivo, che si muove agevolmente dal post-rock all'ambient alla techno, e altro ancora, come se fosse la cosa più naturale del mondo. E' musica meticolosa e generosa, che non cade mai nella trappola della noia o dell'auto indulgenza. Sono solo i primissimi giorni dell'anno, ma non è esagerato suggerire Total Strife Forever come il primo grande album del 2014. (da Clash Magazine).Pollice in giù: Un mero esercizio di produzione elettronica, questo album non regge il punteggio assegnatogli dalla critica. Né la parte strumentale, né le tracce vocali hanno nulla da aggiungere ad un già vasto repertorio di questo stesso tipo di musica. Total Strife Forever dà l'idea di un tentativo di cavalcare l'onda, senza riuscire a consegnare non solo qualcosa di originale, ma nemmeno qualcosa di bello. (da un utente di Metacritic, che idealmente abbraccio)Opinione col basto dell'asino: Siamo solo all'inizio di Marzo, ma credo sarà difficile strappare a Total Strife Forever l'ambito riconoscimento di Album più Sopravvalutato dell'Anno. Essì, una messe copiosissima di riconoscimenti, e poche voci fuori dal coro. A guardare Metacritic o AOTY c'è di che farsi venire seri dubbi, ma resisto aggrappato alla mia opinione (di cui si può far senza): una sola traccia davvero meritevole, la techno di Hinterland, molto ben fatta, e il resto a metà strada tra riempitivo irritante (la suite in quattro parti che porta lo stesso titolo del disco, e per favore niente paragoni con Tim Hecker: non basta registrare qualche fruscio, un paio di rumori di fondo, per parlare di ambient e droni) e cantautorato elettronico esangue (si veda il video qui sopra: i riferimenti a James Blake si sprecano).