Con Eleanor sono riuscito a scambiare due parole prima del concerto, giusto il tempo per una dedica sulla copertina di Personal Record e una domanda sullo stato di salute dei Fiery Furnaces (sì, il fratello Matthew sembra stia lasciando Parigi per tornare negli States e non è escluso che prima o poi...). Si è confermata come al solito di una gentilezza rara: al termine del live, senza che le chiedessi nulla, scende dal palco, viene verso di me e mi regala la setlist di cui alla foto, che terrò tra i ricordi più cari.Il concerto, poi. Emozionante, inutile scriverlo: ero in prima fila e me la sono goduta per intero. Non c'era molta gente, purtroppo. Ha suonato per un'ora e venti circa nella splendida cornice del Chiostro di San Rocco, da sola con la sua elettrica o aiutandosi qua e là con una base ritmica campionata, pescando dal repertorio degli due ultimi album, ma concedendo spazio anche a canzoni inedite e brani dei Fiery Furnaces. Tra questi, inaspettato e per me un altro regalo prezioso, la bellissima Benton Harbor Blues, una versione strepitosa che mi ha aperto il cuore a metà.Mi piacerebbe far parlare i video che ho girato durante l'esibizione di Eleanor, ma al momento la connessione non mi sostiene. Restate sintonizzati.