Transmission

Baustelle - I mistici dell'Occidente (2010)


 
 Baustelle? No grazie. Non sopporto la voce di Bianconi, non ne sopporto i testi supponenti, grondanti significanze, e -più di ogni altra cosa- detesto la loro maniera di intendere il pop, appena un gradino (ma un gradino basso, eh?) sopra la sensibilità dei Rondò Veneziano d'antan. Ecco, l'ho detto. Credo siano il gruppo italiano più sopravvalutato degli ultimi vent'anni. Di una cosa sono certo: se cantassero in ungherese o serbo-croato, se la comprensione del loro poetume ci fosse in qualche modo preclusa e ci restasse come misura la musica, riceverebbero finalmente una robusta (e meritata) dose di indifferenza. Tra le altre cose, le (scarse) aperture simil-rock di quest'ultimo album sono una robetta così sciapa da sembrare quasi campionata. La copertina del Mucchio di Aprile e quella dannata recensione di Guglielmi (che pure stimo, va detto) è stata un colpo al cuore, una ferita non rimarginabile. Poi basta, è già troppo questo spazio e basta, nemmeno un link che sia uno.