Transmission

Vento tra i capelli: Allo Darlin!


Nel mezzo dell'estate sulla costa ovest della Svezia,con i sandwiches nella borsa e il sole alla deriva tra le foglie degli alberi caduti,mi hai portato fino al lago più grande che avessi mai vistonuotiamo, dai,l'acqua è così chiara che posso vedere sino al fondoLet's go swimming canta Elizabeth Morris in una delle canzoni più belle di quest'album (il primo) degli Allo Darlin' (ma che bel nome), uscito intorno a Giugno dell'anno scorso. Mi capita di ascoltarlo solo adesso, e è amore a prima vista. Musica gioiosa, allegrissima, estiva, perfetta per scaldare il quore, ma anche le mani, le guance e i piedi in questi giorni d'inverno milanese soleggiati ma freddissimi.Un poppettino chitarristico di presa immediata: musichetta che t'immagini di trovare per strada, come in questo clip, o di fronte al tuo negozio di biciclette preferito, mentre stai uscendo dalla porta laterale (si veda quest'altro: ma che ci fa quel tizio seduto dietro un vaso enorme, che ci fa? E la tizia in blu è in ciabatte?). Musica da Wonderland o forse da Paese delle Poste, come è dato scoprire nel video di Polaroid Song che incollo in calce: irresistibile. Cosa li fa emergere dal gruppo delle bands che propongono lo stesso genere di pop? L'ukulele e la voce di Elizabeth Morris, il brio tutto loro, la freschezza che fa tanto festa da ballo fifties e poi il vento nei capelli che fuoriesce dal master del cd (o dai bit del file se scaricato dalla rete) e la loro Joie de vivre. Date loro una possibilità, please. 
Londinesi quanto meno d'adozione (la Morris e Bill Botting, bassista, sono di origine australiana), Allo Darlin' saranno in tour anche in Italia a Marzo, e forse anche a Milano (pare, si dice, anche se la sede non è chiara al momento: forse una fermata del metrò verde o magari una jam session sul metrò verde, tra cimiano e cascina gobba, con comparsata del cantante di Crescenzago?). Notizia che rallegra già da ora la prossima primavera, assieme alla visita sicura degli Shout Out Louds (Aprile, Milano, Salumeria della musica). Magari ci si vede là, a bordo palco (o banco): voi ignoti lettori fate sapere, poi chi lo sa. Woody Allen scriverebbe la sceneggiatura del film delle nostre vite?Ma non vorrei essere come Diane Keaton in ManhattanCosì cerebrale, nessun romanticismo.