Da Bruco a Farfalla

la farfalla


Una farfalla bianca vide i colori di un pittore. “Che belli!” pensò e cercò di immaginarsi colorata. Di rosso? Troppo forte. Di giallo? Troppo acceso. Di grigio? Troppo funebre. Di verde? Invisibile. Chiese allora consiglio al pittore: «Non hai niente che possa andare bene per colorare le mie ali?». «Vediamo… - rispose il pittore. - Avrei un bel celeste!». «Ma quello è il colore del cielo!» sbottò la farfalla. «Allora… blu!».La farfalla vide il blu del pittore e, lieta, acconsentì. Allargò le ali e si tuffò nel tubetto.«Che fai!» urlò il pittore preoccupato. Ma la farfalla era già immersa nel blu fino alle antenne e appena riusciva a respirare.Il pittore, borbottando, cercò di tirarla fuori. E intanto le diceva: «Se aspettavi te le pitturavo io quelle tue belle ali. Ti avrei fatto un bellissimo disegno con tutte le sfumature del blu!». Ma la farfalla respirava a fatica: il colore le era entrato anche nel naso.Tirata fuori dal tubetto la farfalla riprese a muoversi e, lentamente, a sbattere le ali.«No!» gridò il pittore! «Così rovini tutto il colore! Devi aspettare che asciughi!». Ma la farfalla, ormai lieta di non essere più soltanto bianca, non vedeva l’ora di correre dalle sue amiche e così prese a volare, sbattendo le ali e portandosi via lunghe strisce di colore che caddero sull’erba del giardino del pittore.“Che sciocca!” pensò il pittore, salutandola con una mano. “Avrebbe potuto essere bellissima e avere il più bel disegno della Terra e invece è adesso soltanto una farfalla blu chiazzata di bianco”.Così dissero invece le amiche della farfalla complimentandosi per la sua bella idea: «Il tuo pittore non avrebbe potuto fare un lavoro migliore: le tue pennellate bianche sono perfette! Te le invidieranno in tutto il bosco».E la farfalla, lieta, si posò su una foglia e si lasciò ammirare finché ne ebbe voglia.