PEZZI DI NOI

Post N° 247


Possiamosoltanto amareil resto non conta, nonfunziona,al mattino appaionola tazza, il vecchio pino, le zolle umide, fumodell’alito mentre apri l’autonel gelo. Potevano non apparire, non arrivarepiù qui, alla riva degli occhi. E l’estatec’era, c’è nella calda bruna memoriadei rami tagliati,i visi diventano ricordile vocigridate stracci silenziosi –identi conoscono il saporedel niente, e l’oblio che ha porticie portici infiniti.Possiamosoltanto amarestrappandoci felicemente figli dalla carneparlando d’amore continuamenteubriachi, feriti, vilima con gli occhi lucenti come laserdi fiori splendidie il canarino nel palmo della mano.Mormorarecome dare baci nell’aria.Ilrametto profumato non si raddrizzacon i colpi della nostra ira, lo sguardodi tuo figlio non perde il velo di tristezzase glielo togli mille voltedal viso…Possiamo soltanto amarefino all’ultimo nascosto spasmoche nessuno vedee diviene quella specie di sorrisoche si ha nell’abbraccio finalmentedi morire come scendendo nell’acqua.Lestelle a miriadi saranno testimoni, e i ventipassati una volta accantosulla gioia profonda delle ossadiranno: era fatto di allegria, amava,oppure non diranno niente e poi nienteper sempre.Possiamosoltanto amare,il resto è il teatro amarodell’impotenza sotto il sole giaguaro.DavideRondoni