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Il Tricolore Sportivo

Post n°486 pubblicato il 30 Aprile 2009 da tricolore.sport

IL TRICOLORE SPORTIVO

 

GIOVEDì, 30 Aprile 2009

 

Il Tricolore Sportivo

 

MILAN: AMBROSINI, IL CONTRATTO E’ UN PROBLEMA

 

Mentre Paolo Maldini conta i giorni che lo separano dallo striscione d’arrivo di una carriera incomparabile, in squadra c’è un altro capitano che definire in pectore è limitativo, perché Massimo Ambrosini è già stato spesso lo skipper del Milan in campo, con la sua brava fascia al braccio. Il capitano dell’era postmaldiniana, uno che vanta 13 anni di militanza in rossonero, è però un giocatore la cui vicenda contrattuale rischia di ingarbugliarsi sempre più. L’accordo del Milan con Ambro scade nel 2010, gli addetti ai lavori sanno che è una scadenza tutt’altro che lontana e anzi assai impellente. Se ne parla da settimane, anzi se ne parla da mesi, perché la querelle risale addirittura alla fine del 2008. Perché il Milan non convoca per la firma capitan futuro? Apparentemente non si spiega. In realtà il motivo c’è. Ai giocatori ultratrentenni il club ha presentato una proposta di rinnovo che, di fatto, si risolve in una sorta di spalmatura dell’ingaggio, perché lo stipendio decresce progressivamente con l’appropinquarsi della scadenza. Ambrosini ritiene che non sia una proposta congrua: si limita a rimarcare come, da un paio d’anni a questa parte, goda di una condizione atletica impeccabile e non più minata dagli infortuni, una costante del passato; gioca con continuità ed è un titolare in pianta stabile; in più è l’arma tattica di casa Milan, un altro giocatore con le sue caratteristiche in rosa non c’è. A maggio sarà 32enne, ma si sente come non mai nel pieno della carriera. Semplicemente, Ambrosini ritiene di meritarsi la conferma a condizioni perlomeno non peggiorative a livello economico e non gradisce l’atteggiamento attendista della società. Si spiega così la sua riluttanza ad affrontare l’argomento, una ritrosia colma di allusioni, di sottintesi e, pur nella massima educazione che sempre lo contraddistingue, anche con una vena malinconica che fa trasparire una comprensibile delusione

 

BERLUSCONI ESCLUDE SPALLETTI

Nulla è stato ancora deciso, Ancelotti e Berlusconi , con il fido Galliani in mezzo, ne discuteranno a fine stagione, però ad oggi, con le parole del Presidente a Sky Sport 24, le probabilità di vedere Carlo Ancelotti sulla panchina rossonera si sono assottigliate sempre di più. Ne parleremo e valuteremo assieme il da farsi. Con un inciso: questo finale di campionato può essere importante, parole di Berlusconi, ma non determinante, perchè la scelta verrà fatta di comune accordo, con grande rispetto e amicizia. L'allenatore rossonero è tentato dall'offerta del Chelsea, ma il Milan per il momento non ha ancora le idee chiarissime sul prossimo tecnico che guiderà la squadra. Si era parlato moltissimo di Leonardo fino a quando Galliani e lo stesso brasiliano non hanno escuso questa possibilità. Si è quindi tirato fuori il nome di Massimiliano Allegri, tecnico emergente alla guida del Cagliari, poi è stata la volta di Luciano Spalletti, al termine del suo ciclo in giallorosso. Le parole di oggi di Berlusconi sembrano escludere l'ipotesi Spalletti perchè il presidente ha parlato di un tecnico nuovo, emergente, quasi una scommessa come furono ai tempi Sacchi e Capello. Leonardo e Allegri ritornano in auge in caso di partenza di Ancelotti, il quale sta aspettando serenamente la decisione della società per poi magari risolvere consensualmente il contratto alla fine di questa stagione. Se sarà Chelsea, bene, se no Carletto aspetterà la nazionale maggiore dopo il 2010. E' la sua grande aspirazione ed è prontissimo per un'esperienza del genere. Ma in questo momento ci sono tutti i presupposti per accasarsi a Londra. Il Chelsea ha già fatto sapere che Guus Hiddink non resterà il prossimo anno, nonostante i buoni risultati ottenuti fin qui. Oggi le dichiarazioni di Berlusconi vanno ad avallarfe questo scenario, con Carletto pronto a fare le valigie e uno tra Leonardo e Allegri sulla panchina rossonera. Salvo sorprese dell'ultimo mese.

JUVE: PER LA PANCHINA SI PARLA DI CONTE O FERRARA

 

Il malumore sulla situazione della Juventus che è stato espresso nei giorni scorsi da John Elkann sembra poter far pensare a un cambio di progetto, a un cambio di allenatore. Elkann aveva attaccato allenatore e giocatori. «Più che parlare - dice - devono riuscire a vincere nelle prossime partite». Un invito rivolto al tecnico, Claudio Ranieri, e ai calciatori. «Soprattutto quelli di maggiore spicco». Alla domanda sul futuro dell’attuale allenatore, ovvero se Ranieri restasse alla guida dei bianconeri, messo in dubbio dopo le ultime prestazioni, ha risposto: «Non è questo il momento di fare bilanci - risponde. - Lo sarà semmai a fine campionato e nelle cinque giornate di incontri che restano». Pare che il club bianconero stia già pensando ai possibili sostituti di Ranieri. E tra i nomi probabili per allenare la Juve ci sono Antonio Conte e Ciro Ferrara. Negli ultimi giorni, Antonio Conte ha affermato di non aver bisogno di tutor (Lippi), mentre Ciro Ferrara gode della benedizione di Lippi. La delusione dei tifosi non si placa. Dopo le contestazioni della settimana scorsa e l’ennesima amarezza per il pari di domenica a Reggio Calabria contro l’ultima in classifica, alcuni supporter bianconeri hanno esposto uno striscione davanti all’ingresso del Centro Storico Fiat, sede del consiglio d’amministrazione della «Exor». «Proprietà assente, dirigenti incompetenti. Rivogliamo la nostra Juve», recita lo striscione. Il contratto di Ranieri scadrebbe nel 2010, ma è davvero difficile che resti anche se Blanc lo ha ufficialmente confermato non più tardi del 15 aprile scorso. Quindi: o Elkann non lo sapeva o altrimenti il suo atteggiamento di ieri fa rima con la parola «siluramento». Chi al posto dell’attuale tecnico, nel caso? Antonio Conte è il preferito dalla piazza e avrebbe dalla sua mille vittorie da giocatore e l’ormai certa promozione in serie A con il Bari. Contro di lui gioca l’inesperienza ai massimi livelli: se però il Barcellona si è affidato a Guardiola, altrettanto potrebbe fare la Juve con il suo ex centrocampista. Il quale non vede l’ora ma ha già detto chiaramente di non volere alcun tutor: leggasi Lippi, atteso nel 2010.

Dopodiché, se la Juve davvero saluterà Ranieri, dovrà forse accantonare anche il progetto legato al ct a meno che di qui a qualche mese sulla panchina bianconera non sieda Ciro Ferrara: l’ex difensore, già vice di Lippi in nazionale, è il responsabile del settore giovanile bianconero e sarebbe disposto ad accettare, a distanza di un anno e a prescindere, il futuro arrivo del ct campione del mondo. Tutti gli altri, da Conte a Spalletti e Gasperini - che restano comunque strade percorribili - direbbero «no grazie» a meno di un Lippi dirigente. Per concretizzare un progetto tecnico, sono fondamentali i calciatori, guidati dall’allenatore. Pare ormai cosa fatta il ritorno di Fabio Cannavaro alla Juventus. Poi, Conte vorrebbe David Silva (Valencia). Con il 4-2-4 di Conte anche Guberti, stella del Bari, potrebbe sognare bianconero. Altri nomi caldi che girano, sono quelli di Asamoah e Quagliarella (Udinese), più Arda Turan, talentuoso centrocampista del Galatasaray, il solito Hamsik e Ribery. Sembra che ai piani alti di Corso Galileo Ferraris, a frenare per Antonio Conte, sarebbe stato il tuono che l’attuale allenatore del Bari ha usato in un’intervento a Lunedì Rigore su Antenna3 lunedì sera, che si è proposto come possibile allenatore della Juve, sottolineando di non aver bisogno di dimostrare nulla per allenare una grande squadra, tantomeno di un tutor, e pare proprio che si chiamasse anche a  Marcello Lippi. Personalità e sicurezza, forte di quanto ben mostrato sulk cmpo e nelle prime esperienze da allenatore, che non deve essere scambiata con esuberanza.

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