A maggio dello scorso anno ad abbandonare la conduzione del Tg1 fu Maria Luisa Busi. A distanza di un anno un'altra giornalista in dissenso con la linea del direttore Augusto Minzolini si chiama fuori dalla conduzione notturna, sto parlando di Elisa Anzaldo la quale ha così dichiarato: "Non posso più rappresentare un telegiornale che ogni giorno rischia di violare i più elementari doveri dell'informazione pubblica come equilibrio, correttezza, imparzialità e completezza dell'informazione".La Anzaldo aveva già manifestato apertamente, con una lettera datata 19 aprile inviata al direttore Minzolini, la sua contrarietà e la decisione di abbandonare la conduzione ma Minzolini le aveva dato una serie di spiegazioni sul perché un lungo elenco di notizie delle quali aveva denunciato l'oscuramento lui non le considerasse tali, ovvero notizie. Per quanto palesemente non convinta, pare fosse momentaneamente riuscito a convincere la giornalista a ripensarci... ma dopo l'intervista monologo rilasciata al Tg1 venerdì della scorsa settimana da Berlusconi e costata più 250mila euro di multa alla rete la Anzaldo ha deciso di rendere pubblica la richiesta di lasciare l'incarico ribadendo: "Per motivi professionali e deontologici non ritengo più possibile mettere la faccia in un tg che fa una campagna di informazione contro qualcuno."Ho voluto dedicare un post a questa giornalista, sulla quale non sono tardati ad arrivare atti di ritorsione (vedi rimozione dallo speciale sul 2 giugno a lei già affidato), perché credo che unitamente alla Busi ed in parte anche alla Ferrario siano rari esempi di un giornalismo che ancora ha una coscienza e che fa' dell'onestà intellettuale un punto di forza e non uno zerbino sul quale farsi schiacciare per lecchinaggio e servilismo. Va applaudito il coraggio, soprattutto in confronto a tutti quei colleghi che pensano le stesse cose, ma davanti al "direttorissimo" non hanno il coraggio di aprire bocca.Esprimere le proprie idee, andare controcorrente non significa non aver rispetto di chi comanda significa non prostituire le proprie convinzioni, i propri ideali perché, come cita una frase, attribuita erroneamente a Voltaire: "Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo." ***Questa Signori è Libertà!!!P.S. : Noto che ad aver la "schiena dritta" è ancora una volta una rappresentante del sesso femminile, sarà un caso???***Tale citazione, anche in altre formulazioni, viene solitamente attribuita a Voltaire, ma trova in realtà riscontro soltanto in un testo della scrittrice americana Evelyn Beatrice Hall, scrittrice conosciuta sotto lo pseudonimo di Stephen G. Tallentyre, in The Friends of Voltaire (Gli amici di Voltaire), biografia del filosofo del 1906. La citazione non ha altresì alcun riscontro in qualsivoglia opera di Voltaire. Più che una probabile citazione orale di Voltaire, è un compendio della filosofia liberale dell'Illuminismo. (Fonte Wikipedia)