trilogia mentale

PROVIAMO A FAR CHIAREZZA METTENDO I PUNTINI SULLE "I"


Quanto sto per pubblicare non è stato scritto da me bensì da David in community lo trovate con il nickname uomodelmonte1970, scelgo di pubblicarlo perché condivido le linee guida del suo pensiero e soprattutto perché reputo sia necessario ribadire l'importanza di recarsi alle urne il prossimo 12 e 13 giugno a prescindere dalla corrente politica a cui si sente di appartenere. Il Referendum è una consultazione popolare su uno o più  quesiti specifici, che chiama il popolo ad esprimersi più che per schieramento politico per concezione di pensiero. E' consigliabile, qualora possibile, recarsi alle urne la mattina di domenica, prima delle 12.00, ora in cui ci sarà il primo rilevamento ministeriale sull'affluenza elettorale. Con questo piccolo gesto contribuirai a rendere più incoraggiante il primo rilevamento e a motivare i cittadini più pigri. Inoltre, se puoi, non andare a votare da solo ma accompagna a votare un anziano della tua famiglia o del tuo vicinato. Ricorda anche che è molto importante non sovrapporre le schede nel momento in cui si disegna la croce con la matita indelebile, perché la carta delle schede elettorali, come la carta carbone, macchierebbe le schede sottostanti. In questo modo si corre il rischio di vedere annullate le altre schede e vanificare il proprio voto.
David scrive:In questo referendum si annida un dettaglio poco conosciuto: la privatizzazione dei servizi pubblici.In effetti il referendum vorrebbe impedire non solo la liberalizzazione dell'acqua ma vorrebbe abrogare la legge che sancisce la privatizzazione di tutti i servizi pubblici.Sì, avete capito bene, se votate "no" o non votate possono essere privatizzati tutti i pubblici servizi; dall'acqua, al trasporto pubblico, alla sanità, alla scuola e via dicendo.Questa mia segnalazione non è una presa di posizione ma una presa di coscienza laddove la privatizzazione a volte è utile ma a volte, al di là di ogni giudizio o credo politico, ha creato parecchi problemi; primo fra tutti l'Inghilterra che è tornata sui suoi passi in parecchi settori dopo che anni fa la Lady di Ferro privatizzò quasi tutto.Per quanto riguarda "l'antico" dilemma se nucleare sia, ormai con il senno del poi e del poi Fukushima, possiamo serenamente fare delle considerazioni; di sicuro i combustibili fossili non sono il futuro; il fotovoltaico, le altre forme di energia rinnovabile ed il risparmio energetico sono un bell'aiuto ma non bastano assolutamente; il futuro dovrà essere seguire le orme di Dio: imitare il sole; il ciò fatto, però, con un senso della misura e con un timore reverenziale di chi gioca con le leggi dell'Universo cercando di non farsi male.Le centrali di Fukushima erano di I e II generazione... oggi siamo alla V, ma non credo che il "sistema reattore" possa essere il futuro, in quanto c'è già di meglio; ed in ogni caso dopo spese catastrofiche per realizzare una centrale nucleare, ragionevolmente sicura ed una attesa di 10 anni ci tocca tenercela.Il grave errore, almeno del passato referendum dell'82, era il blocco totale di ogni attività nucleare, compresa la ricerca; questa scelta intransigente fu dovuta, in ordine alla Guerra Fredda, alla paura di un Partito Comunista forte, per cui non si dovevano avere reattori nucleari neanche sperimentali, perché comunque permettono un arricchimento dell'uranio per fini bellici. Allora la parola d'ordine, a mio avviso, centrali nucleari no, nucleare per ricerca si.L'Ignitor potrebbe essere una soluzione, si tratta di un dispositivo, con pochissime controindicazioni, che accende un gas a temperature spaventose e nel raffreddare il tutto, tramite una turbina a vapore, si ottiene energia elettrica in buone quantità senza la vera grande controindicazione dei reattori nucleari: le scorie nucleari e per finire l'Ignitor è un dispositivo che si accende e semplicemente si spegne.In ultimo vorrei sottolineare che è sciocco andare o non andare a votare il referendum per "partito preso", nel senso che la situazione politica è e deve essere disgiunta dal voto referendario.Visto che mi sono inerpicato in questa questione spinosissima vorrei sottolineare che, a mio modesto parere, tutti hanno ragione e tutti hanno torto.Il Cavaliere sbaglia quando lancia certe esternazioni, ben sapendo che ha cose da farsi perdonare, anche se non è il solo; che non va bene la giustizia a comando e che la giustizia, in generale, non è certo quella cosa adamantina che ci vogliono far credere. Chi conosce un po' il mondo della giustizia sa che, da sempre, non c'è certezza della giustizia, ad esempio basta avere soldi per pagare un buon avvocato e rinviando i processi cadono in prescrizione... quindi in galera ci vanno sempre i pesci piccoli, il tutto per colpa, in primo luogo, del sistema giustizia.Al di la delle pietose zuffe e baruffe nostrane, questo paese ha due sfide che travalicano di molto l'imbecillità dei nostri politici: il gasdotto South Stream che è il più grande business della storia d'Italia e la soluzione, in nostro favore, della spinosissima ed inattesa bega libica dalla quale l'Italia da 40 anni trae grandi profitti e di cui potrà difficilmente fare a meno.