trilogia mentale

LE DIMISSIONI DI BERLUSCONI VISTE DALLA STAMPA USA


E' notte inoltrata quando mi accingo a pubblicare questo post, dopo aver appena finito di seguire in tv la rassegna stampa di quello che è stato un giorno decisivo per il Bel Paese e difatti in Italia il titolo di apertura di tutti i quotidiani odierni è incentrato sulle "ANNUNCIATE DIMISSIONI DI BERLUSCONI" ma non si fanno attendere le reazioni della stampa a stelle e strisce alla notizia, annunciata nel pomeriggio americano dal comunicato stampa del Quirinale, dell'intenzione del Premier Silvio Berlusconi di presentare le proprie dimissioni una volta approvato il ddl Stabilità."Berlusconi promette di andarsene se saranno approvate le riforme Euro", titola il New York Times, che nota: "Collegando le proprie fortune alla legge sull'austerità - i cui contenuti non sono ancora stati dettagliati e ancor meno implementati - Berlusconi potrebbe aver eseguito un altro colpo magistrale a livello politico, in pratica impedendo sia all'opposizione sia ai dissidenti all'interno del proprio partito di farlo cadere durante un voto di fiducia attaccato alle misure economiche".Per il Washington Post, che titola "Mentre si fa più grave la crisi del debito, Berlusconi acconsente alle dimissioni", se il governo dovesse cadere ora si tratterebbe "di una svolta del destino amara per Berlusconi, un miliardario stravagante che ha governato l'Italia con uno stile tra il Rupert Murdoch e lo Hugh Hefner [creatore di Playboy]." Aggiunge il Post: "Significa che la sua fine politica potrebbe arrivare non a causa delle accuse di corruzione e di scandali a sfondo sessuale che lo affliggono da anni, bensì da una cosa arcana come l'economia".Dura l'apertura di Reuters, che titola "L'impresario Berlusconi finalmente affondato dai mercati".Quasi celebratori i toni della stampa finanziaria. Indicativo il titolo di FoxBusiness, "Carica dei tori dopo che il PM italiano rivela l'intenzione di dimettersi". Il pezzo apre sulla netta ripresa di Wall Street in chiusura di giornata, "dopo l'annuncio che il primo ministro avrebbe in programma di dare le dimissioni".Tutti gli osservatori americani dell'Italia, ci ricordano comunque che i problemi non sono finiti. "I mercati seguono gli eventi in Italia da vicino, giacché gli effetti di una crisi lì sarebbero molto più gravi per l'economia globale che un tracollo a Atene", scrive CNN. E Jan Randolph, che dirige l'ufficio di analisi del rischio sovrano di IHS Global Insight, riconosce in una intervista con l'Associated Press che le dimissioni di Berlusconi darebbero un po' di respiro ai mercati, ma solo nel breve periodo. "L'Italia non si libererà delle pressioni dei mercati titoli fino a che un governo solido e stabile sarà in grado di mettere davvero in pratica l'austerità e di implementare riforme con una leadership forte e credibile", ha dichiarato Randolph.E come dargli torto!