trilogia mentale

THOMAS SUAREZ: BABY-JOBS


Quando una persona nasconde in sé il seme del genio, è molto probabile che i primi segni si intravedano già in tenera età. Non indossa il famoso lupetto nero e gli occhiali filiformi come il suo mito, ma ha calcato il palco del celebre Ted di Manhattan Beach, che riunisce tutti gli appassionati del settore Technology, Entertainment, Design, con l'iPad sul braccio a mò di cartellina da oratore, col quale seguire i punti salienti del suo discorso, l'auricolare con microfono al collo, un telecomando e una loquacità che in nulla rivela l'età o l'inesperienza di un ragazzino che, sotto gli occhi della platea e dei media, si trova a dover illustrare le App per l'iPhone da lui sviluppate e lanciate sul mercato.
Il suo nome è Thomas Suarez soprannominato baby-Jobs (riferimento evidente a Steve Jobs) ha solo 12 anni e a detta di molti mostra già più carisma e bravura dei nuovi responsabili dell'azienda della Mela orfana del suo padre padrone.Salito sul palco senza paura alcuna, Thomas ha presentato la sua azienda in perfetto stile Steve Jobs, appassionando la platea e ricevendo un bel po' di applausi. Eh sì avete letto bene la "sua azienda",  perché dovete sapere che il ragazzino non solo è un genio del pc sin da quando frequentava la scuola materna ma ha già fondato, col supporto dei genitori, di insegnanti, amici e parenti, una piccola azienda di software, la "Carrott-corp", che crea applicazioni per iPhone e iPad. Tra le creazioni più apprezzate che gli hanno valso le luci della ribalta ricordiamo: "Earth Fortune", un'immagine della Terra i cui colori possono essere modificati a seconda dell'umore; e "Bustin Jieber", una variazione del gioco Whac-a-Mole che, mentre quest'ultimo consisteva nel colpire la talpa col martello, qui l'obiettivo da centrare è l'amato/odiato pop-singer, Justin Bieber.Se l'aspetto e l'atteggiamento riporteranno alla mente Jobs, determinazione e passione non sono da meno. Durante un'intervista ha mostrato di avere le idee molto chiare circa i suoi progetti: per il momento continuerà ad occuparsi di "applications" usando "Objective C", il linguaggio di programmazione utilizzato nell' iPhone, ma intende anche lanciarsi nella produzione di hardware per iPhone e iPad, un segmento in cui vede la possibilità di un grande mercato. Ha poi spiegato che: "nonostante il mondo delle App sia davvero alla portata di molti, trova difficoltà nel condividere le proprie passioni con i coetanei che preferiscono il calcio e altri hobby allo stare chiusi in camera davanti ad un PC, e lui vorrebbe invece confrontarsi con chi sviluppa già su piattaforma iOS e Android per crescere e migliorarsi."Non contento, dopo la CarrotCorp, ha fondato anche un "App club" per sviluppatori di software nella scuola che frequenta in cui si diletta ad insegnare a creare giochi ai suoi compagni.Durante i pochi minuti concessigli nella conferenza imperniata sui cambiamenti nei metodi di apprendimento tenutasi lo scorso 22 ottobre, la sua presentazione ha tradito tuttavia una certa frustrazione: "Vivo in una società in cui un bambino può svolgere solo determinati compiti, per cui se si vuole giocare a calcio c'è la scuola di calcetto, se vuoi imparare a suonare il violino, frequenti una scuola di musica. Ma se volessi mettere a punto un'applicazione per I-Phone?"I complimenti però vanno anche a chi sta credendo in lui. Del resto, bisogna saper coltivare certe passioni, soprattutto quando si ha la stoffa e Thomas sembra sulla buona strada.Stando ai fatti l' "enfant-prodige" , a soli 12 anni, ha un atteggiamento da vero professionista, vanta un curriculum di tutto rispetto e sembra già essere arrivato dove molti sognano (o quasi)...Sui forum in giro per il web si fanno già largo le opinioni, tra chi lo esalta come prossima "next big thing" del mondo dell'informatica e chi preferirebbe che a 12 anni ci si prendesse un po' meno sul serio.Tra qualche anno vedremo se la favola del nuovo Steve Jobs si sarà davvero realizzata, al momento non rimane che augurargli un futuro costellato di successi, sperando - come sentenziato sarcasticamente da 5magazine - che la "Carota sia migliore della Mela".
Personalmente trovo sia giusto coltivare e mettere a frutto le proprie passioni, seppur ancora in età puerile, parimenti però credo che giovi e sia salutare anche concedersi momenti di sana spensieratezza come quella di tirare due calci ad un pallone all'aria aperta...Se fosse mio figlio gli direi: "Bell e mammà ogni tant magnatell na risat"...