trilogia mentale

PELLICOLA OBSOLETA?...


La pellicola è morta e sepolta, la fotografia digitale ha vinto la guerra, Kodak è sull'orlo del fallimento, è ora di buttare via il film scaduto che i fotoamatori continuano a tenere in frigorifero dicendosi ogni volta che "oggi tiro fuori la macchina vecchia" ma poi non lo fanno mai. Davvero? Forse no.
Per esempio, quest'anno la foto vincitrice del celebre concorso annuale di Popular Photography, la rivista di settore più venduta in America, non è uscita dal sensore dell'ultima Nikon o Canon. Anzi non è uscita da un sensore, punto e basta. L'ha scattata su pellicola un fotografo dell'Oregon, Rodney Lough, che ha fotografato un geyser nel deserto di Black Rock nel Nevada.Certo Lough non è un pivello, è un professionista piuttosto famoso, e la macchina che ha usato non è esattamente una reflex rimediata nell'armadio dei cimeli. E' una grossa e pesante camera a banco ottico, di quelle che bisogna per forza mettere sul treppiede, costano un occhio della testa e impongono una disciplina quasi Zen nella composizione. E poi bisogna spendere un'altra fortuna per passarla allo scanner, se la si vuole far vedere sul web (e ormai non c'è altro luogo). Ma la notizia rimane: la fotografia più bella del 2011, almeno secondo i giudici della celebre rivista, è stata fatta con un medium che i più ritengono obsoleto.Per vincere il concorso di Pop Photo comunque non c'è bisogno di spendere 2.800 euro per una fotocamera Arca Swiss come quella del primo premio (prezzo di listino italiano per il modello base, ma si può tranquillamente pagare il doppio).Nella galleria delle foto migliori dell'anno, infatti, molte delle 65 immagini sono state scattate con macchine compatte o con reflex digitali di fascia bassa. Come sempre, conta il talento più dello strumento.(Per i nerd della fotografia, l'immagine vincitrice è stata scattata con una Arca Swiss 8 x 10, obiettivo Schneider XL Super-Symmar 150mm f/5.6, esposizione di 16 secondi a f/64 su pellicola Fujihcrome Astia Professional 100F).