trilogia mentale

"POR AMOR A LAS TETAS", SPOT ANTICANCRO O ALTRO?


Si concluderà domani 31 ottobre la 19esima edizione della campagna Nastro Rosa, promossa dalla Lega italiana per la lotta ai tumori assieme alla Estée Lauder Companies, per la prevenzione del tumore al seno che ogni anno nel nostro paese causa la morte di 13mila persone.  Una malattia che colpisce sempre di più le giovani di età compresa tra i 25 ed i 49 anni, numeri che se associati alla previsione degli esperti, per i quali entro fine anno saranno circa 46 mila i nuovi casi diagnosticati, lasciano ben intendere l'importanza della divulgazione di un importante messaggio: uno stile di vita sano, e la diagnosi precoce restano i più potenti strumenti per sconfiggere questa malattia.E proprio una réclame anti-cancro, prodotta dall'agenzia cilena "Lowe Porta" è, in questi giorni, al centro di una grossa polemica scatenatasi sul web. Il video, il cui titolo è "Por Amor a las Tetas",  dura poco meno di 50 secondi e mostra una serie di decolté, taluni anche in forma piuttosto spinta, per poi concludersi con uno slogan che, rivolgendosi agli uomini,  recita esattamente così: "Se li amiamo tanto, prendiamocene cura. Incoraggiate le vostre donne a sottoporsi a una mammografia".Ad accendere la miccia è stato il blogger Copyranter, internauta esperto in pubblicità, che sul sito americano Buzzfeed.com ha postato giovedì scorso un breve articolo in cui afferma che la pubblicità in questione è "esattamente come non dovrebbe essere fatto uno spot che vuole denunciare il problema del cancro al seno". L'articolo si conclude con una provocazione in cui il blogger, rivolgendosi alla comunità di lettori, scrive: "Ok, lo spot intende suscitare l'attenzione degli uomini. Ottimo. Ma pensate che il numero di persone che si masturberà su questo filmato sarà equivalente al numero di chi realmente chiederà alla propria compagna di fare una mammografia?"... Per poi invitare gli utenti a visualizzare quello che lui ritiene uno spot serio sul tema e posta nello stesso articolo una pubblicità commissionata recentemente dal governo scozzese per sensibilizzare la propria popolazione.Tacciato di rasentare quasi la pornografia lo spot, ritenuto di cattivo gusto dalla maggior parte delle persone, è stato bocciato anche dal sito di pubblicità e marketing Adrants che, se da una parte ammette che "è difficile non sessualizzare i seni", dall'altra dichiara che "quando si parla di cancro al seno, il sesso è l'ultima cosa a cui bisognerebbe pensare".Molte e come sempre diverse le reazioni degli utenti. C'è chi come Kristi Coleman scrive: "Questa pubblicità che focalizza la sua attenzione sui seni mi disturba per parecchie ragioni. Soprattutto contesto l'idea che si dica che bisogna salvare dei seni e non delle vite umane", e chi invece, come l'indonesiano Dandi Mauludianto scrive: "Se questa pubblicità farà riflettere qualcuno  e gli permetterà di prendere coscienza del problema, allora avrà avuto un senso".Altri fanno notare che se gli ideatori della pubblicità fossero in buona fede non avrebbero utilizzato solo immagini di ragazze giovani e attraenti, ma anche quelle di donne con seni piccoli e non particolarmente aggraziati.QUESTO IL VIDEO DELLO SPOT :COMMENTO PERSONALE:Vi dirò per quanto mi riguarda, a parte un'immagine di contenuto visibilmente sessuale,  che avrei evitato di adoperare, io non trovo questo video così scandaloso, primo perché trattasi più di decolté che di seni nudi secondo perché in tv passa di tutto e di più. Per cui se va bene mostrare il seno in fascia protetta per pubblicizzare una crema solare perché non dovrebbe andar bene mostrarlo per  sensibilizzare le donne inducendole a controllarsi...Sensibilizzare le donne ecco su questo io mi soffermo e mi chiedo, come mai uno spot che ha per oggetto una patologia prettamente femminile cerca di richiamare maggiormente l'attenzione maschile? C'è forse in questo messaggio una sorta d'invito alla condivisione, alla partecipazione dell'uomo che potrebbe vedersi privato, per negligenza  o trascuratezza in termini salutari della propria compagna, di un piacere quale un seno sano è...Fatto sta che il blogger sopracitato ne denuncia, a ragione,  l'inefficacia comunicativa, in quanto lo spot, fuorviante,  a tutto fa pensare tranne al fatto che si tratti di una campagna di sensibilizzazione che il governo ha organizzato per promuovere la prevenzione. Una campagna di sensibilizzazione in genere serve per informare e spingere ad una riflessione e non può usare lo stesso linguaggio persuasivo, frivolo, erotico e superficiale della pubblicità. Infatti, guardando questo spot, chi non ha coscienza della gravità della malattia, continuerà a non averne. Nel video integrale le immagini tanto discusse sono precedute da un dialogo tra 2 carte da gioco (due re) e seguite da titoli (scritti in fucsia) che restano in sovrimpressione per pochissimo tempo. Lo spot raggiunge il suo scopo: catturare l'occhio maschile ed auto legittimarsi attraverso un messaggio sociale che non è posto nella giusta rilevanza.