trilogia mentale

ALUNNO RIMPROVERATO, PROF PICCHIATO


14enne spedito fuori dalla classe, chiama casa. Il padre va a scuola e picchia il professore.
Si parla molto di bullismo nelle scuole tra ragazzi ma poco del comportamento di taluni genitori, a difesa dei propri figli, al cospetto degli insegnanti. La scuola, quella di una volta che veniva riconosciuta dalla famiglia come il ponte d'unione tra i due agglomerati in grembo ai quali si formano e si educano in primis i ragazzi  ha dovuto cedere il posto ad una scuola dove anche la più banale delle punizioni viene vista come un sopruso subito dall'alunno che diventa per i genitori motivo di alterco con l'insegnante di turno.Questa considerazione nasce da un fatto accaduto di recente (lunedì 14 gennaio) in una classe prima dell'ITIS "Giorgi" di Milano dove un professore è stato preso a schiaffi dal padre di un alunno che il docente aveva invitato ad uscire fuori dalla classe dopo che il ragazzo gli aveva risposto in malo modo.Questa la notizia nei dettagli:Ora di informatica, il professore guarda il registro e chiama il ragazzo per interrogarlo. Lo studente non ne vuole sapere: non è preparato. E di fronte all'insistenza dell'insegnante gli risponde: "Ma stai zitto", evidentemente è solito fare così con i propri genitori. Il quattordicenne finisce a passare il resto dell'ora in corridoio, come talvolta si usa ancora, «per punizione». Ah, che oltraggio! Ah, che atto scellerato! Come osa questo qui? Il ragazzo, che evidentemente con i suoi genitori "ha un rapporto speciale", chiama a casa convinto di aver subito un ingiustizia...:«Mamma, papà,  il prof mi ha rimproverato, aiuto!». E mamma e papà, lungi dal fare al figlio l'unica domanda ragionevolmente possibile  (qualcosa del tipo Ma tu, figliolo, qualcosa avrai pur fatto per meritartelo, no?), prontamente accorrono a scuola in soccorso del pargolo ferito (nell'onore). Prima la madre, che insiste per parlare con l'insegnante nonostante siano in corso le lezioni e viene per questo invitata a uscire, poi il padre, che, chiamato dalla consorte, lascia il lavoro durante la pausa pranzo e si reca a scuola. Giunto a destinazione, senza proferir parola non appena il prof esce dall'aula, il galantuomo, gli molla una sberla in pieno volto, senza diritto di replica.Erano convinti di essere stati snobbati - racconta una collega - gli ha mollato uno schiaffo senza nemmeno che lui potesse difendersi: aveva entrambe le mani occupate".Un "episodio gravissimo", denuncia la preside Annamaria Indinimeo. Che riaccende il dibattito sui genitori sempre più aggressivi nei confronti della scuola. "Siamo al paradosso - ha aggiunto la dirigente - una volta lo studente rischiava la sberla se portava a casa un brutto voto. Ora è il professore che deve aver paura"."La scuola è un luogo di formazione delle persone e delle coscienze collettive - ha scritto la delegazione RSU sul sito del Giorgi, dove venerdì scorso si è tenuta una riunione straordinaria per discutere dell'accaduto - di maturazione della capacità critica e di educazione al confronto democratico. Nulla può giustificare l'aggressione di chi svolge il proprio delicato lavoro di insegnante".Che dire, la scuola ha fatto la fine delle fiabe: "C'era una volta la scuola...e adesso non c'è più..."Vi lascio un saluto e l'augurio di un buon fine settimana, ovunque andiate qualsiasi cosa facciate.
A VOI LA PAROLA...