trilogia mentale

ELEZIONI 2013: L' ITALIA IN GINOCCHIO


"Che casino che è scoppiato quaggiù..." 480 milioni di euro (comprensivi dei 91 milioni di finanziamenti pubblici ai partiti), 10 milioni circa gli astenuti e...Da ieri sera ho seguito (e ancora sto seguendo visto che sto guardando Ballarò) cercando di comprendere al meglio e dal basso delle mie conoscenze in materia di politica, tutto quanto diffuso in merito ai risultati delle recenti elezioni. Ho appreso così che la trentennale carriera politica di Gianfranco Fini è giunta al termine, che Ingroia, Di Pietro e Giannino sono fuori dai giochi e che,  oltre a Beppe Grillo, ha vinto una evidente ingovernabilità di cui sono consapevoli sia il Pd che il Pdl anche se non lo ammettono apertamente.Un Paese di fatto ingovernabile, con un Senato senza maggioranza, la Camera al centrosinistra, il Movimento 5Stelle primo partito e un Presidente della Repubblica alla fine del suo mandato. L'Italia che esce dalle urne è problematica, passato il momento dello scontro e degli slogan, il risultato impone alle forze politiche in Parlamento di fare i conti con i possibili scenari. Le strade possibili, ma niente affatto semplici da seguire, sono al momento tre.1) Una delle ipotesi vedrebbe Napolitano conferire l'incarico di primo ministro a Pier Luigi Bersani (eventualmente, anche con un mandato esplorativo per accertarsi che ci sia davvero una maggioranza attorno al leader del Pd). A quel punto, però, si presenterebbe il problema del Senato, dove non c'è una maggioranza. Bersani dovrebbe cercare un'alleanza per governare. Difficile ma non impossibile quella con il M5S, Grillo ha precisato che si valuterà provvedimento per provvedimento, difficilmente percorribile l'ipotesi di un'intesa con il centrodestra, anche perché la coalizione di Silvio Berlusconi ha già detto di non accettare Bersani premier. Per questo, c'è anche chi ipotizza che il leader del Pd si faccia da parte e lasci il posto a Matteo Renzi richiesto da buona parte dei sostenitori anche in queste ore sulla rete anche se non è detto che basti. 2) GROßE KOALITION Nel caso in cui Napolitano non conferisca l'incarico a Bersani, si potrebbe pensare a una Große Koalition alla tedesca o governo di responsabilità nazionale. Sarebbe un esecutivo a larghe intese tra centrosinistra e centrodestra, che governerebbero insieme mettendo da parte le differenze. Il nodo, a questo punto, si avrebbe riguardo al nome del possibile primo ministro. Servirebbe una figura super partes, bipartisan, che raccolga i consensi delle due coalizioni e le faccia confluire in una sola. E, in un momento come questo, non è per niente facile, anche se il nome più sussurrato nei corridoi di Montecitorio è quello di Corrado Passera.3) RITORNO ALLE URNE Bersani e Berlusconi sanno che il rischio di nuove elezioni è dietro l'angolo, elezioni che per Grillo sarebbero la coronazione del suo tsunami, e centrosinistra e centrodestra vogliono evitarlo. Ecco anche perché è lontana l'ipotesi di tornare a votare per entrambe le camere, non prima, se non altro, di aver cambiato la legge elettorale. Il problema è che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non può sciogliere le Camere, perché si trova a meno di sei mesi dalla scadenza naturale del suo mandato e la Costituzione lo vieta. Un nuovo voto sarebbe possibile solo con un nuovo presidente che però, essendo eletto da un Parlamento frammentato e destinato a sciogliersi, rischierebbe di essere molto debole. Un'altra prospettiva è quella di prender tempo prima del prossimo voto lasciando a Monti che ancora non ha dato le dimissioni da Presidente del Consiglio di sbrigare le ultime faccende tra cui magari la legge elettorale.Nel frattempo, sempre e solo per il bene del paese, frase che nelle ultime ore avrò sentito ripetere un'infinità di volte, non ci resta che attendere, per sapere di che morte dobbiamo morire, la posizione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in visita in Germania fino al 1° marzo che, intervistato, si è dichiarato sereno. Voi cosa pensate di quanto accaduto e quale delle ipotesi credete possa essere più facilmente realizzabile e vantaggiosa per l'Italia?