trilogia mentale

INPS SCRIVE A PENSIONATO: "CI DEVE UN CENTESIMO, POSSIBILE RATEIZZO!"


Bella gente buongiorno, buon pomeriggio e già che ci sono buonasera...Vi sono mancata?...Voi a me "na nticchia" come si dice a Napoli. Che fossi discontinua lo sapevate già ma talvolta sono talmente presa da mille cose che alla sera sono sfinita ed anche il solo accendere il pc per un messaggio di saluti mi costa fatica. C'è da dire anche che di recente, sono spesso non solo fuori casa ma proprio fuori città e pur avendo uno smartphone che mi consente di accedere e navigare in Internet preferisco non lasciare che la tecnologia mi segua anche nei miei spostamenti, se non per reale necessità.In ogni caso adesso ho qualche giorno di tregua, fino a martedì prossimo la valigia è riposta e posso anche permettermi il piacere di pubblicare qualche post informativo, più o meno interessante o semplicemente curioso...
E' di ieri la notizia che Il presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, fa sapere di aver «scritto ai ministri Saccomanni e Giovannini invitando a fare un'attenta riflessione» sul bilancio dell'Istituto che ormai è «un bilancio unico, essendo il disavanzo patrimoniale ed economico qualcosa che, visto dall'esterno, può dare segnale di non totale tranquillità». E proprio l'INPS è uno dei soggetti/oggetto di una notizia relativamente recente (risale a meno di un mese fa) che mi ha lasciata letteralmente basita come basito e senza parole si è ritrovato il Sig. Emilio Casali  quando ha aperto la busta contenente la lettera inviatagli dall'INPS. L'84enne pensionato di Riccione,  non credeva ai suoi occhi al punto che pensando di avere la vista annebbiata li ha stropicciati benino benino per poi tornare a leggere, ma il contenuto della missiva è rimasto invariato. L'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale con la Raccomandata speditagli chiede all'uomo la restituzione di 1 centesimo, cifra da lui percepita in eccesso nel periodo che va dal primo gennaio 1996 al 31 dicembre del 2000, poiché "l'ammontare dei redditi personali è superiore ai limiti della legge 335 del 1995″. La lettera, mandatagli dalla sede di Roma, offriva anche al pensionato la caritatevole possibilità di "rateizzare il rimborso". "Di sicuro questo centesimo io non lo darò indietro" ha detto il pensionato indignato "o, al massimo, chiederò la rateizzazione". Sono queste piccole anomalie dei vari organi istituzionali che mi preoccupano più delle grandi cose perché lasciano molto bene intendere come incompetenza e sprechi siano all'ordine del giorno...3,60 è il prezzo minimo per una raccomandata inviata per recuperare 1centesimo e che dire del fatto che per produrre un centesimo si spende tre volte tanto...Povera Italia!