trilogia mentale

LA NUOVA MODA E': NON FARLO! ARRIVANO I VEGETARIANI DELL'AMORE


Chissà se nel battezzarli  "I vegetariani dell'amore" avranno preso spunto dal titolo del datato romanzo (1930) di Pitigrilli pseudonimo di Dino Segre, scrittore e aforista italiano che ebbe grande successo in Italia nel periodo tra le due guerre mondiali o se invece sono stati ispirati da un'affermazione riportata in Apnea, romanzo autobiografico di Lorenzo Amurri, dove tuttavia l'amore mentale, senza corpo, non viene visto come il "non plus ultra" ma come una soluzione alternativa momentanea. Basti pensare a realtà in cui questo diventa una necessità come nel caso di persone che, a causa di incidenti o malattie, non possono più avere una vita sessuale ma comunque provano il piacere grazie allo "stimolo mentale", al ricordo del piacere che il cervello trasmette al corpo. A sentir loro invece, i "vegetariani dell'amore", la soluzione è una scelta, definitiva e pure gradevole, dicono. Rinunciano all'eros ed alla sessualità, a favore dell'empatia mentale ed emozionale, enfatizzando una nuova modalità di vivere in coppia. Stanno insieme ma non fanno sesso. Sono sposati legittimamente, marito e moglie, ma non si sfiorano nemmeno con un dito. Il loro credo non è mosso da alcuna fede religiosa e ancor meno dalla ricerca del Karma o da un'esigenza moralistica o bigotta o, peggio ancora, da traumi psichici e sessuali, ma dal voler sposare e sostenere una sorta di "controtendenza sessuale", in chiara antitesi con l'ostentazione erotica della società di oggi, perché credono sia giusto così, che l'amore sia un fattore esclusivamente mentale, emotivo e non fisico. Questa nuova esigenza, che caratterizza le scelte, anzi "non scelte sessuali" dei vegetariani dell'amore, sembra essere mossa da un bisogno di ribellione alla cultura dei giorni odierni. Riferiscono infatti di non sopportare più la cultura che enfatizza una sessualità mercificata, troppo abusata e consumata, svalutante il reale significato di scambio e sigillo amoroso e sostengono chiaramente che la loro "asessualità" non è una patologia, ma un modo di essere per e nella coppia. Come a voler cambiare veste all'erotismo passando dal "tutto e subito", all'astinenza sessuale, forzata e voluta. Una sfida sì per protestare contro la mercificazione del sesso ma anche con se stessi per trovare e provare piacere in modi del tutto diversi da quello fisico. In merito all'argomento la Dr.ssa Valeria Randone, http://www.valeriarandone.it/, quale clinico che si occupa di sessualità, si è posta svariate domande, voi come rispondereste se non a tutte quantomeno ad una di esse: - Può esistere un amore senza corpo? - La vita sessuale è un'alternativa alla vita emozionale? - Perché nasce l'esigenza di scindere affettività da erotismo? - Psiche e soma, così come passione ed amore, non sono due facce della stessa medaglia? - La sessualità senza amore, non è tanto mutilata, quanto l'amore senza sessualità? - E se questa moda, fosse in realtà una necessità? - Se la scelta di essere "vegetariani", celasse invece una sorta di allergia/intolleranza alla vita intima? - Se questa scelta estrema, celasse invece un calo del desiderio non diagnosticato oppure una sindrome da avversione sessuale (DAS), fatta passare per moda? Comincio io, scegliendo di rispondere alla seconda inclusa nella quarta...Per me la sessualità rappresenta una parte indissolubile della nostra esistenza e ne costituisce un elemento vitale, naturale e bello. Trovo che nella fattispecie di un amore che vede coinvolte due persone, di sesso uguale o diverso, la libido, da intendersi letteralmente come desiderio sia condizione imprescindibile di quell'amore stesso. Scegliere volutamente di privarsene equivale ad uccidere parte di noi, se volessi tradurre ciò in termini freudiani sarebbe la vittoria di Thanatos (pulsione di morte) su Eros (pulsione di vita). Altra cosa è essere asessuali, in quanto si presuppone che asessuali lo si nasca e non che lo si diventi, l'asessualità non è una scelta ma una caratteristica. L'asessuale non fa sesso perché il suo disinteresse per il sesso è innato, fa parte della sua natura.