Scrivo per cosa?!?

Post N° 1


23 maggio 2007, ore 7,40: sono quasi 2 ore che sto al lavoro, ma è da una settimana che il mio pensiero è rivolto a lei: Cecilia. Ho avuto la fortuna, ma anche il privilegio di incontrarla di persona 7 giorni fa, e da allora non son più riuscito a togliermela dalla testa (devo anche ammettere però che non ho nemmeno provato minimamente a farlo!).Tento di mangiare qualcosa, ma il blocco allo stomaco è grande, il cibo si rifiuta di entrare, i denti non vogliono masticare, è come se un peso enorme mi si fosse attaccato alla pancia, mi assale ovunque, sia che stia in piedi o che resti seduto. E' dura lavorare in queste condizioni!!! Mi muovo un po', vado in magazzino, 4 chiacchere con un amico, qualche attimo di rilassatezza, piccola pausa dalle "fatiche sentimentali" molto più dure ed insopportabili rispetto alle normali fatiche fisiche del lavoro. Ma niente da fare: ovunque poso lo sguardo c'è qualcosa che mi ricorda di lei: una rosa in una casa mi richiama il suo giardino; un'immagine al computer mi evoca il suo sorriso; i raggi del sole che filtrano dalle vetrate disegnano una figura su una parete che pare proprio assomigliare a lei!Ah, quanto sono sfortunato ed infelice! Vorrei poterle urlare "Ti amo" oppure "Sono quello giusto per te"... ma ahimè, troppe volte si è sentita dire queste frasi, sempre aveva creduto e sperato che fosse la volta buona, ma invece si è dovuta ricredere spesso a caro prezzo, pagando sulla sua pelle degli amori che le sembravano sinceri e fedeli. L'unica buona novella da tutto questo mare di cattiverie gratuite, è stata la nascita di sua figlia Marta, che un po' le ha fatto aprire gli occhi su ciò che era giusto o sbagliato in amore.Ma poi dove lo troverei mai il coraggio di dirle "Ti amo" se quando ci siamo visti non sono riuscito neanche a guardarla in faccia, diritto negli occhi per 10 secondi? Eh già, a parlare si fa subito, ma poi a metterle in pratica le cose, la situazione cambia! Dovrei osare, varie volte ha cercato di darmi l'impulso, lo stimolo ad agire, ma la mia paura di sbagliare ha avuto il sopravvento su tutto. Ma allora come si fa? Forse dovrei bere un goccetto, magari come dice il proverbio... "in vino veritas", però lei non ama troppo chi alza il bicchiere. E quindi? "... io oso" è stata parte di una sua risposta ad un mio messaggino una volta. Ed io quando riuscirò ad osare con lei? Ma soprattutto farò in tempo... oppure come sempre arriverò in ritardo? Purtroppo in amore non c'è mai il premio di consolazione. Come dice spesso il mio grande amico d'infanzia Fabio (detto Renga), "... in amore per il 2° (arrivato) non ci son medaglie!"