Scrivo per cosa?!?

Pensando a te...


E' dura! L'avevo saputo fin dal principio che sarebbe stata così, però... è dura veramente. Mai un giorno che abbia una buona notizia o un pochino di tranquillità: sempre l'ex marito di mezzo a darle fastidio, cercando di portarle via la figlia; gli ex che ogni tanto tornano alla carica; i nuovi spasimanti che non accettano, o perlomeno non capiscono cosa significhi un NO. Ed io qui, fermo, immobile a pensare a lei, preso ogni giorno dalla tentazione di dirle quello che provo per lei, cioè che l'amo. Ma in realtà io amo sia lei che sua figlia, certamente di un amore diverso, ma loro sono parte di me, sono una mia famiglia. Ma come fare per dirglielo? Ogni volta sta li a ribadire che questa situazione, questo stato di cose l'ha voluto lei, che non vuole nessuno intorno, che deve pensare solamente al bene di sua figlia. Io che non ho mai detto a nessuna TI AMO, anche perchè nessuna finora mi ha dato la possibilità di dirglielo, sempre e soltanto a vedermi come il diverso, quello brutto ed handicappato. Io cerco di aiutarla in ogni maniera: faccio fare i compiti alla figlia, le porto al cinema o a mangiare una pizza, le vado a trovare durante la settimana. Con Cecilia mi sento più volte durante il giorno, vari sms spesso seguiti anche da qualche chiamata. Va avanti così, ogni giorno, da quando l'ho ritrovata il 31 ottobre scorso: per una mia cazzata, per un mio egoismo l'avevo perduta alla fine di agosto. Da quel momento 2 mesi d'inferno... in cui ero arrivato anche a tentare la soluzione estrema: era un periodaccio, dove pure in casa le cose non andavano per niente bene. Avevo perso a lei, ed allora decisi che il giorno dopo il mio 31esimo compleanno, l'avrei fatta finita. Ma non so come, non so perchè, il mio piccolo nipotino Matteo, di 3 anni e mezzo, era venuto li dove mi trovavo... ed ha pensato che stessi facendo un gioco: sì, il gioco della vita! Quello per me è stato un indizio, un indizio di una nuova rinascita. Da allora la ricercai molto assiduamente, e dopo circa un mese, ebbi il coraggio di mandarle un messaggino: lei mi rispose ed il legame tornò saldo.Ma adesso però è diverso: io non posso dirle amore, non riesco a buttar fuori queste parole, anche perchè nessuno me le ha mai dette. Quanto vorrei poterle dire "Cecilia, io ti amo!" senza aver nessun timore della sua risposta. Ma non ci riesco! So che un suo rifiuto per me sarebbe la fine certa, non riuscirei mai a risollevarmi da una batosta del genere. A volte invidio le macchine, i computer: finchè hanno corrente, vanno avanti a fare i loro compiti. Appena togli l'alimentazione, si fermano, e quando li riaccendi, non ricordano nulla di quello che stavano facendo prima. Ma purtroppo (o per fortuna), il cervello umano non è così, il cuore umano non funziona così! Quindi per ora, preferisco restare nel dubbio, nel limbo del non sapere niente. Soltanto di una cosa sono certo: dell'amore che provo per lei e per sua figlia, niente e nessuno potrà separarmi da loro. Finchè anche l'ultima goccia di sangue scorrerà nelle mie vene, io cercherò di fare tutto per aiutarle a vivere meglio.Prego ogni sera Dio, che la aiuti, che migliori la sua situazione. E che mi dia il coraggio e la forza per riuscire a dirle ciò che provo, ciò che tengo dentro da 9 mesi a questa parte, da quel 16 maggio dell'anno scorso... quando il Signore mi ha dimostrato che gli angeli esistono veramente, facendomene incontrare uno di nome Cecilia!