Ieri pomeriggio ho giocato un po' a pallone con sua figlia Marta: le avevo portato un compressore, gentilmente prestatomi da alcuni amici. Così lei, dopo aver gonfiato le ruote della sua bicicletta, ne ha approfittato per dare un po' d'aria anche al suo pallone, che sembrava alquanto messo male. Mentre la mamma era rimasta in casa al calduccio, tentando di riposare un attimino: la notte prima non aveva chiuso occhio, 1000 pensieri le si agitavano per la testa, la maggior parte dei quali causati da quell'infame dell'ex marito. Si gira a destra, a sinistra, prona, supina, ma niente da fare, riesce a sentire chiaramente tutti i rumori causati dai cani e dai gatti del vicinato. E la sua unica salvezza, è stata lo spuntare del sole, e l'inizio di una nuova giornata, sempre alla ricerca di quel "giorno di tranquillità" che oramai brama da diversi anni a questa parte.Ma prima di andare a giocare, bisognava finire i compiti: che impresa!!! Marta è una bambina assai intelligente, ma ha 8 anni, ci siamo passati tutti per quell'età. La voglia di studiare non è mai ai primi posti della sua personale scala di valori. Se poi teniamo conto che ieri era anche una stupenda giornata di sole, piuttosto atipica per il periodo, allora ecco che il restare in casa per fare i compiti, viene visto come un'ingiustizia subita, piuttosto che come un dovere da compiere: provate a spiegarlo voi ad una ragazzina di 8 anni, che se lei fa i compiti, è per il suo bene e non per accontentare i genitori o le maestre.Ma poi finalmente l'agognata partitella: tirava un po' di tramontana, ma per una buona mezz'ora siamo rimasti fuori, tra palleggi coi piedi, schiacciate a mo' di pallavolo, colpi di testa, era un mix di tanti sport.
La partitella...
Ieri pomeriggio ho giocato un po' a pallone con sua figlia Marta: le avevo portato un compressore, gentilmente prestatomi da alcuni amici. Così lei, dopo aver gonfiato le ruote della sua bicicletta, ne ha approfittato per dare un po' d'aria anche al suo pallone, che sembrava alquanto messo male. Mentre la mamma era rimasta in casa al calduccio, tentando di riposare un attimino: la notte prima non aveva chiuso occhio, 1000 pensieri le si agitavano per la testa, la maggior parte dei quali causati da quell'infame dell'ex marito. Si gira a destra, a sinistra, prona, supina, ma niente da fare, riesce a sentire chiaramente tutti i rumori causati dai cani e dai gatti del vicinato. E la sua unica salvezza, è stata lo spuntare del sole, e l'inizio di una nuova giornata, sempre alla ricerca di quel "giorno di tranquillità" che oramai brama da diversi anni a questa parte.Ma prima di andare a giocare, bisognava finire i compiti: che impresa!!! Marta è una bambina assai intelligente, ma ha 8 anni, ci siamo passati tutti per quell'età. La voglia di studiare non è mai ai primi posti della sua personale scala di valori. Se poi teniamo conto che ieri era anche una stupenda giornata di sole, piuttosto atipica per il periodo, allora ecco che il restare in casa per fare i compiti, viene visto come un'ingiustizia subita, piuttosto che come un dovere da compiere: provate a spiegarlo voi ad una ragazzina di 8 anni, che se lei fa i compiti, è per il suo bene e non per accontentare i genitori o le maestre.Ma poi finalmente l'agognata partitella: tirava un po' di tramontana, ma per una buona mezz'ora siamo rimasti fuori, tra palleggi coi piedi, schiacciate a mo' di pallavolo, colpi di testa, era un mix di tanti sport.