Scrivo per cosa?!?

Marta


Marta è lì, ferma. In uno dei pochi momenti di tregua che concede alla madre. Ora la sua attenzione è concentrata su di un giochino che ha trovato in regalo allegato ad un tubetto di colla. Ancora non può capire appieno il motivo vero e proprio del trasloco fatto dalla mamma. Per lei è tutto un gioco, andrà in un ambiente nuovo, altra scuola, nuovi amichetti e via, si ricomincia: lei dice che un po' le dispiace lasciare la casa vecchia, perchè li poteva urlare e far baldoria ad ogni ora. Mentre l'altra è in un condominio, dovrà abituarsi a regole di civile convivenza. Ma lei ha 9 anni, quindi... m'immagino già come andrà a finire. Comunque sia la vita continua, va avanti. Però Marta dentro di sè porta un segno indelebile, una ferita che non ha mai sanguinato, ma che in compenso le ha lasciato una cicatrice enorme, per la quale non esiste rimedio o cura. Il male che le ha fatto il padre non ha giustificazioni, è una cosa abominevole e contro natura. Ma lei non parla, tiene dentro e fa finta di nulla. Anche se volesse, la sua parola è ancora troppo giovane per essere considerata nel mondo reale, quello che conta: il mondo degli adulti.Ed oltre al danno, sua madre deve subire anche la beffa: sì, perchè inspiegabilmente Marta, nonostante le angherie che ha subito, vuole tanto bene al suo papà, il suo caro babbino. Lui è furbo, con le cose materiali, coi regalini riesce a coprire tutte le sue malefatte, ogni sopruso che Marta, suo malgrado, ha dovuto sopportare. E la piccola, davanti ad un nuovo gioco, ad un nuovo passatempo, dimentica all'istante il male patito e riaccoglie a braccia aperte il papà d'oro. Ma non è tutto oro quello che luccica... la bimba si porterà dentro un carico di dolore, di rabbia che prima o poi le riemergerà fuori all'improvviso. Cecilia lo sa, e le sta provando tutte per riuscire ad allontanare sempre più la sua creatura da quell'essere, che chiamare uomo è un'offesa al resto del genere umano, perchè neanche il peggiore degli animali arriverebbe a fare quello di cui lui si è macchiato. Ma nella nostra società conta più l'avere, il possedere piuttosto che l'essere. E quindi persone come lui sono lodate e stimate, agli occhi di tutti mostrano un volto, tra le 4 mura ne hanno un altro! Un'abile trasformista, l'incarnazione del Dottor Jekill e Mr. Hyde!.........................................................................................................................................Ora Marta si è stufata di quella macchinina di legno, riprende a scorrazzare nell'appartamento nuovo mentre Cecilia finisce di sistemare le cose del trasloco: dalla cucina corre al bagno, poi in camera da letto. Li trova la mamma, una stretta, un bacino ed una piccola richiesta: "Mamma, io voglio un fratellino!" Cecilia sorride e replica: "Va bene Marta, dai, adesso finito il trasloco vedremo di ordinarne uno!!!". E con la velocità e la furia di un tornado che si porta dietro, la piccola torna in cucina, apre il frigo ed in gran segreto, agguanta il primo gelato che trova a tiro. Cecilia, da madre attenta qual è, si è accorta di tutto ma sorvola dicendo solamente: "Che fai Marta?" "Niente mamma" replica la birbona!Forse un giorno, grazie all'aiuto della madre, e magari anche al mio, riuscirà a cancellare definitivamente dalla memoria la violenza che quel bastardo del suo papà le ha inflitto. Forse...